Avellino – Rende 0 – 0, i Lupi non riescono a vincere neppure contro l’ultima: ma anche Ignoffo ha le sue responabilità
Avellino – Rende 0 – 0
Avellino: Tonti, Celjak, Morero, Njie (dal 46’ Silvestri), Laezza, Rossetti (dal 74’ Karic), Di Paolantonio, De Marco (dal 46’ Charpentier), Micovschi, Alfageme, Parisi. A disposizione: Pizzella, Abibi, Palmisano, Zullo, Carbonelli, Evangelista. All.: Ignoffo.
Rende: Savelloni, Collocolo (dall’82’ Ndiye), Rossini (dal 61’ Libertazzi), Germinio, Bruno, Scimia, Blaze, Morselli (dal 56’ Origlio), Giannotti, Murati, Vitofrancesco. A disposizione: Palermo, Borsellini, Ampollini, Cipolla, Nossa, Vigolo, Soomets, Drkusic. All.: Tricarico.
Arbitro: Alessandro Di Graci di Como. Assistenti: Massimiliano Bonomo di Milano e Fabrizio Giorgi di Legnano.
Ammoniti: De Marco, Laezza, Collocolo (R), Scimia (R), Parisi, Savelloni (R).gestita ancora
Incredibile, i Lupi non riescono a vincere neppure in casa contro l’ultima in classifica. Una partita del tutto negativa quella giocata dall’Avellino al cospetto di un’avversaria che, al netto di tanta buona volontà e spirito di sacrificio, poteva opporre ben poco. Una mancata vittoria che sa tanto di amara sconfitta per Di Paolantonio e compagni. A proposito del centrocampista abruzzese, anche lui in ombra quest’oggi, ad inizio ripresa ha fallito un calcio di rigore, scaturito da un autentico regalo di un difensore calabrese che nella propria area ha atterrato improvvidamente Rossetti.
La compagine di Ignoffo ha letteralmente regalato, come succede ormai dalla prima gara di questa lunga serie negativa, la prima frazione di gioco agli avversari. Le scelte iniziali, sia tattiche che di uomini, proposte dal tecnico siciliano non hanno pagato. Quest’oggi, mister Ignoffo ha voluto affrontare il piccolo Rende mettendosi a specchio, proponendo uno spuntatissimo ed insignificante 4-5-1, spacciandolo per 4-3-3, con il trio d’attacco formato dal terzino Parisi, dall’esterno di centrocampo mancino, ma a piede invertito, Micovschi, e dall’ectoplasma Alfageme nel ruolo di prima punta. Insomma un attacco senza attaccanti: paradossale, oltre che masochistico.
Il risultato? Neppure l’ombra di un’azone pericolosa dalle parti dell’area di rigore cosentina. Ma la cosa che maggiormente ha lasciato perplessi i tifosi è che questo giovane tecnico palermitano, dopo la vittoria di Potenza contro il Picerno (dove pure si vide un ottimo lavoro dei Lupi senza palla) non ha indicato ai suoi ragazzi di operare un minimo di pressing contro una difesa lenta e macchinosa, oltre che scarsa tecnicamente, come quella calabrese.