Cervinara, blitz dei Carabinieri nelle scuole con unità cinofile: rinvenuti diversi grammi di marijuana

Continua l’azione preventiva e repressiva circa lo spaccio ed il consumo di sostanze stupefacenti condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino, quotidianamente impegnati per garantire sicurezza e rispetto della legalità, che negli ultimi giorni hanno incrementato l’azione di controllo in prossimità di plessi scolastici, al fine di prevenire e contrastare fenomeni criminosi in particolare connessi all’uso di stupefacenti e a condotte di bullismo in genere, anche grazie ad un’ampia e complessiva strategia d’azione di controllo sul territorio, da realizzare in stretto raccordo con le Amministrazioni locali e con la piena condivisione delle Autorità scolastiche.

La gravità delle condotte di spaccio, che costituisce una delle principali forme di arricchimento della criminalità, si evidenzia in maniera esponenziale se consumato nei pressi delle scuole in quanto determina l’insorgenza nella collettività di giustificati sentimenti di riprovazione ed allarme, fondati sulla considerazione che i più giovani, proprio nei luoghi deputati alla loro realizzazione e crescita socio-culturale, possano maturare le proprie esperienze di contatto con il mondo delle devianze.

Proprio in quest’ottica, nella mattinata odierna, militari in divisa della Stazione di Cervinara, coadiuvati da colleghi Nucleo Cinofili di Sarno (SA), dopo aver osservato se ci fossero strani movimenti fuori da scuola nel tentativo quindi di bloccare in flagranza eventuali attività di spaccio, hanno atteso che i ragazzi entrassero nelle aule. Quindi, durante il regolare svolgimento dell’attività didattica, hanno iniziato i controlli all’esito dei quali, grazie al fiuto di “Nepal” (questo il nome del pastore tedesco antidroga) sia nei bagni che all’interno di un’aula di un istituto d’istruzione superiore, sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro alcuni grammi di marijuana.

Sono in corso accertamenti da parte dei Carabinieri finalizzati anche all’identificazione dei giovani che poco prima, per evitare di essere beccati, si disfacevano della roba.

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