Bonito, presso l’ex Convento di Sant’ Antonio presentato il libro di Aurora Del Monaco “I Lati del Cerchio”
Sulla stampa dell’ottocento e novecento gli eventi culturali erano riporatati in terza pagina. Con l’avvento del web invece, tutto ciò che è pubblicato in fatto di cultura, si può leggerlo sulla prima pagina dei giornali on line, accessibile a tutti. Quindi, una rivalutazione della cultura, perchè oggi, sono pochi quelli che, comprano il giornale cartaceo all’edicola.
La serata di domenica scorsa a Bonito è stata dedicata alla cultura, con la presentazione, nell’ex Convento di Sant’Antonio da Padova, del libro ”I Lati del Cerchio” di Aurora Del Monaco.
All’evento culturale, organizzato e gestito dallo scrittore Valerio Massimo Miletti, ha preso parte un numeroso pubblico. Oltre all’autrice del libro, erano presenti, tra gli altri, Giuseppe De Pasquale (Sindaco di Bonito), Gaetana Aufiero (Scrittrice), Salvatore Salvatore . Scrittore e moderatore dell’evento.
Dopo i saluti di rito ai convenuti, del Sindaco De Pasquale, la presentazione del libro è stata effettuata da Salvatore e da Gaetana Aufiero, che hanno commentato entrambi alcuni capitoli del libro, rapportandoli nel contesto sociale irpino, sia con episodi storici, sia con riferimento ai dìaletti nostrani, come quello Carifano, uno dei più difficili dell’Irpinia.
Il commento della scrittrice Aufiero:
“Del Monaco, una straordinaria figura di donna e di intellettuale impegnata da sempre nella ricerca e divulgazione di temi legati alla memoria storica , convinta come è essa, che la memoria anche privata debba uscire dal chiuso delle case, per divenire memoria condivisa. Un romanzo storico dunque, questo suo ultimo lavoro, che prende il via dall’epistolario dei nonni materni per giungere ai drammatici eventi della grande Storia nella prima metà del 900.
Punto di partenza della narrazione Napoli .Una città non più capitale di un grande regno, ma ancora centro vitale ricco di fermenti culturali, resi ancor più suggestivi dal clima sereno e frizzante della bella epoque. Al centro della storia i due protagonisti, Amelia e Stanislao, lei una ragazza elegante, slanciata, colta che parla francese, ma che, insofferente ed impulsiva, si abbandona spesso ad esclamazioni dialettali, lui un capitano di fanteria che ha frequentato l’Alta Scuola di Cavalleria, ma stranamente è stato trasferito in fanteria.
Un matrimonio combinato il loro che si trasforma presto in un matrimonio d’amore! Un amore dapprima lontano perché Stanislao si trova lontano a Pantelleria, Amelia a Napoli. Poi le due vite si fonderanno ed affronteranno insieme tutte le difficoltà di una famiglia costretta a continui trasferimenti con i tanti bambini che da loro nasceranno.
Da Napoli, da Palermo, la famiglia Assante approderà anche a Lecce in un mondo, quale quello della Capitanata e del Salento, con contadini in rivolta, dove Amelia scoprirà la realtà di un paese nel quale i contadini protestano perché la vita è dura, perché i bambini di 3 o 5 anni sono costretti a lavorare e capirà quanto sia duro per il marito scegliere davanti a donne bambini e braccianti in rivolta se dare l’ordine di sparare o fare abbassare le armi. Poi Ancona, Macerata…finchè la guerra italo-turca con l’invasione della Libia vedrà tra i suoi attori in prima linea anche Stanislao!
Pagine toccanti e dolorose quelle scritte sul fronte libico . Un vero e proprio reportage giornalistico che prepara protagonisti e lettori a guardare negli occhi la storia, che sia sul piano privato, che in quello pubblico, li sorprenderà con una conclusione inattesa “
Un libro davvero interessante, soprattutto dal punto di vista storico.
Carmine Martino