Santa Paolina, il Sindaco Ricciardelli: “Basta polemiche, dobbiamo combattere contro il coronavirus”
In seguito ad alcune strumentalizzazioni messe in atto dalle opposizioni in queste ultime ore, sento il dovere di fare alcune precisazioni.
1 – Mi riferisco all’avviso dei buoni spesa che è stato celermente messo in atto, come è facile riscontrare dalle pubblicazioni del sito web, con uno sforzo supplementare richiesto ai nostri dipendenti comunali a tanto preposti, al fine di rispondere tempestivamente alle esigenze di quelle famiglie che si trovassero in uno stato di effettivo conclamato bisogno. A seguito di ciò, la maggior parte dei cittadini da giorni ha avuto la concreta possibilità di fruire dei buoni comunali per provvedere alle spese di prima necessità, diversamente da quanto asserito sui social da parte di qualcuno che è arrivato persino ad affermare che fossero “passati venti giorni e i cittadini aspettano ancora di ricevere i buoni” (!).
2 – L’avviso pubblico del Comune è venuto incontro anche a quei cittadini che beneficiano di alcuni strumenti di sostegno, benché in misura ridotta, o che sono in attesa di ricevere sostegni economici attivati in seguito all’emergenza coronavirus, nonostante qualcuno, sempre attraverso i social, ne avesse chiesto l’esclusione. Tenuto conto della necessità di gestire al meglio ed in maniera equa e responsabile le somme messe a disposizione dallo Stato, si è pensato di destinare l’intervento di solidarietà alimentare alle famiglie maggiormente esposte agli effetti della emergenza sanitaria in atto, non ritenendo prioritario intervenire in favore di chi allo stato disponesse di liquidità o giacenze sul proprio conto corrente. Si è infatti ritenuto che chi disponesse di liquidità oltre la soglia dei 2000 euro non potesse essere definito indigente in senso assoluto, potendo attingere, in caso di necessità, direttamente a tali liquidità di pronto utilizzo per provvedere ai propri bisogni alimentari. Nessun riferimento quindi è stato fatto all’ammontare dei risparmi, come qualcuno ha scritto. E’ ben noto infatti a tutti che nei risparmi rientrino anche altri strumenti.
In generale il conto corrente soprattutto nei periodi di carenza economica non presenta ingenti somme e per i risparmi accumulati si preferiscono strumenti più redditizi.
3 – Qualcuno ha anche scritto che l’avviso tenda ad invogliare i cittadini ad una serie di artifizi come quello di prelevare le somme dal conto corrente e tenersele in casa pur di accaparrarsi il buono spesa, ma su questo aspetto stiano tranquilli gli amici dell’opposizione perché sono certo che i cittadini di Santa Paolina sapranno capire le ragioni che hanno portato ad operare sulla base dei criteri previsti nell’Avviso e, se proprio dovranno, si limiteranno a prelevare le somme dai propri conti correnti solo nel caso di effettivo bisogno.
4 – L’idea di riaprire i termini dell’avviso nasce dalla valutazione dei tempi ristretti dati alla cittadinanza, in ragione dell’urgenza di intervenire: tempi ristretti che potrebbero aver messo “fuori gioco” famiglie che avrebbero titolo per accedere al beneficio. Nasce altresì dalla disponibilità di somme ancora spendibili per tali finalità. Trattasi peraltro delle medesime motivazioni che mi risulta siano state riportate nella determina del dirigente che ha approvato l’elenco dei beneficiari e che ha contestualmente disposto la riapertura dell’avviso allo scopo – si ribadisce – di intercettare situazioni di bisogno che non sono state tempestivamente rappresentate ovvero che non sono conosciute né a questa Amministrazione né tanto meno ai Servizi Sociali.
5 – Mi sia altresì consentito di affermare che anche un avviso allargato ad una platea più ampia di potenziali beneficiari avrebbe sollevato le proteste e le contestazioni delle opposizioni. Un avviso allargato peraltro non avrebbe potuto tener in debito conto le immediate esigenze di difficoltà della gente con il rischio che, pur di accontentare chiunque (usando una espressione a loro tanto cara), non sarebbero rimasti neppure i soldi per acquistare il pane.
Siamo consapevoli che a coloro che hanno disponibilità liquide superiori al limite previsto dall’avviso sia stato richiesto un gesto di solidarietà e di umana comprensione in favore di chi al momento ha meno o non ha nulla. Di tale gesto l’Amministrazione ne terrà conto programmando – se le condizioni lo consentiranno – interventi a più largo spettro di azione, a beneficio di una platea di famiglie più vasta di quella attuale. Nel frattempo stiamo lavorando per informare e mettere in condizione i nostri concittadini su strumenti di sostegno previsti dalla Regione Campania, dal piano sociale, ecc.
6 – Non ho mai ricevuto alcuna proposta di collaborazione da parte dei consiglieri di minoranza. Non una telefonata, una mail. Nulla. Ed è al sindaco, che coordina le attività, che andavano indirizzate idee, proposte, e disponibilità. Avrebbero potuto – ad esempio – offrirsi di collaborare con il Gruppo di Volontariato che si è costituito per sostenere le famiglie in difficoltà. Chi lavora davvero per il bene di tutti avrebbe messo a disposizione del Comune le poche mascherine che hanno consegnato alla farmacia. Se non altro perché le avremmo date a chi – in quella fase – ne aveva più bisogno: forze dell’ordine, sanitari impegnati sul territorio, operai, esercenti commerciali che sono a contatto con la gente.
L’emergenza non è finita. Abbiamo ancora tanto lavoro da fare. Esprimo l’auspicio, pertanto, che cessino le polemiche e che tutti possano contribuire concretamente a far sì che la comunità superi indenne questo momento. L’emergenza sanitaria sembra attenuarsi, ma purtroppo siamo solo all’inizio di una ulteriore crisi economica, ma uniti e solidali ce la faremo.