Intensa attività dei Carabinieri del Gruppo Forestale di Avellino

Prosegue l’azione dei Carabinieri del Gruppo Forestale di Avellino, costantemente impiegati in servizi di controllo del territorio finalizzati a garantire sicurezza e rispetto della legalità.

In particolare:

  • i Carabinieri della Stazione Forestale di Cervinara:
  • hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino 4 persone ritenute responsabili di abusivismo edilizio. In particolare, congiuntamente a personale dell’Ufficio Tecnico del Comune di San Martino Valle Caudina, si accertava che i predetti, in un terreno di loro proprietà, avevano realizzato dei manufatti in assenza di autorizzazione. Dai successivi accertamenti si appurava che il fondo ricade in fascia di protezione ai sensi del D. Lgs. 42/2004, ovvero a distanza inferiore a centocinquanta metri da un torrente;
  • in area boschiva di San Martino Valle Caudina, hanno rinvenuto e sequestrato un dispositivo elettroacustico vietato, finalizzato al richiamo della avifauna migratoria a scopo di bracconaggio.

Configurandosi pertanto violazioni alle “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio” previste dalla Legge 157/1992, quanto rinvenuto è stato sottoposto a sequestro ed è stata notiziata la Procura della Repubblica di Avellino del reato commesso da parte di ignoti.

Sono in corso indagini tese all’individuazione dei responsabili;

  • i Carabinieri della Stazione Forestale di Sant’Angelo dei Lombardi hanno elevato una sanzione amministrativa nei confronti di un uomo che, in Andretta, in area sottoposta a vincolo idrogeologico, realizzava manufatti edilizi ad uso deposito con movimentazione di terreno, in assenza di titolo autorizzativo;
  • i Carabinieri della Stazione Forestale di Castel Baronia, congiuntamente ai colleghi della Stazione Forestale di Mirabella Eclano, hanno elevato una sanzione amministrativa a carico del titolare di un’azienda di Flumeri dove veniva riscontrata la presenza di 18 sacchi di orzo da 25 kg cadauno privi di rintracciabilità che venivano quindi sottoposti a sequestro.

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