Avellino, torna ad essere fruibile dal vivo il Museo Irpino ubicato nell’ex Carcere Borbonico
Il Museo Irpino, ubicato nel complesso architettonico dell’ex Carcere Borbonico, torna ad essere fruibile dal vivo. Lo annuncia la collega Stefania Marotti sulle colonne della redazione irpina dell’edizione odierna de “Il Mattino.
Viaggio nella memoria e nella storia del nostro territorio, con la riapertura al pubblico del Museo Irpino, ubicato nell’ex Carcere Borbonico. Con la ripresa delle attività sospese per l’emergenza da Coronavirus, il polo museale cittadino, tra i più interessanti del Mezzogiorno d’Italia, per le testimonianze custodite dall’era preromana ad oggi, sarà visitabile su prenotazione, nel rispetto del distanziamento, necessario ad evitare i contagi della pandemia. Prima di accedervi, i visitatori dovranno indossare le mascherina, disinfettare le mani, misurare la temperatura corporea e firmare sull’apposito registro.
Gli orari di ingresso sono dalle 9 alle 13, tutti i giorni della settimana, escluso la domenica. Tante le attrattive dell’istituzione culturale, che ospita la sezione archeologica, dove sono custoditi reperti rinvenuti nelle necropoli dislocate nella nostra provincia, alcuni dei quali risalenti ai primi insediamenti degli Irpini Sanniti. Tra utensili, arredi funerari, oggetti destinai ad adornare le donne,l’osservatore rileva il grado di civiltà di una delle popolazioni guerriere più temute nell’antichità. Proprio a proposito di guerrieri, sono esposte lance, armi, scudi, interamente forgiati a mano.
Non mancano le antiche monete utilizzate per i primi scambi commerciali. Di sicuro interesse per gli studiosi, la sala che riproduce le esalazioni sulfuree nei luoghi della Mephite, citati anche nelle opere di Virgilio. Si tratta di un’antica dea, che suscitava venerazione nella popolazione, ed a cui si collegano le credenze popolari, che individuavano nei movimenti tellurici l’accesso all’al di là.
Di notevole attrattiva anche il Museo del Risorgimento, che attesta la centralità dell’Irpinia nei moti carbonari e nelle lotte per l’unità d’Italia, ottenuta grazie anche all’impegno di illustri personalità come Francesco De Sanctis, Pasquale Stanislao Mancini, deputati nel primo parlamento. Molto suggestiva l’ala dedicata ai percorsi religiosi, tra i quali spiccano l’abbazia di Montevergine, consacrata al culto di Mamma Schiavona ed il Goleto, entrambi fondati dall’eremita San Guglielmo da Vercelli.
Particolare il Museo delle Scienze, che conserva gli strumenti utilizzati nei secoli scorsi per gli esperimenti. Il Museo Irpino comprende la pinacoteca, con tele preziose delle diverse epoche, tra le quali si notano i dipinti appartenenti al Settecento napoletano. Le celle dell’ex penitenziario ospitano splendidi vestiti d’epoca, indossati dalle nobildonne del passato, ma anche le divise di soldati ed ufficiali. Tante le prenotazioni per visitare il polo museale, che consente di ri costruire la storia dell’Irpinia.