Sanità, Aliberti (Noi Campani): “Basta caporalato negli ospedali e nelle Asl”

“Adesso è venuto il momento di mettere da parte i raccomandati e schierarsi da parte di chi è la nostra unica arma contro il Covid. È impensabile che ci sono medici del 118 dipendenti e altri convenzionati”. 

Così, Bruno Aliberti, candidato di Noi Campani alle regionali in Irpinia, apre a una vera e propria rivoluzione nel mondo sanitario.”È assurdo – spiega Aliberti – che si tornino a sedere sui banchi di scuola per partecipare alla prova del concorso infermieri che sono stati in in corsia oltre 30 anni. Ci sono madri e padri di famiglia precari da un quarto di secolo. Non è accettabile che gli autisti delle nostre ambulanze guadagnino un euro e qualche centesimo all’ora. Per non parlare degli Oss e degli Osa, quegli operatori socio-sanitari e socio-assistenziali, i cui stipendi non sono certamente proporzionati al loro grande è indispensabile lavoro. Stiamo parlando di caporalato. Se i vertici dell’Asl non riescono a far nulla a riguardo, devono andare a casa”. 
I
l dottore rimarca le anomalie in un settore, in provincia, vittima dei poteri forti e di schemi vicini a quelli feudali. “Ci sono dirigenti che sono eccellenze, ma altri che purtroppo occupano quel ruolo solo perchè sponsorizzati dai soliti noti. Non ci dobbiamo meravigliare, se quando arriva l’emergenza, quindi, non si sappiano dare risposte. Altro che Schettino, l’Asl alla prima ondata di Covid era scomparsa”.
Considerando l’aumento dei casi in Irpinia, il medico, pertanto, avverte: “Prevenire è meglio che curare. Al posto di fare concorsi prima delle elezioni, di sistemare a tutti i costi il parente o l’amico di qualche amministratore vicino, che vive di politica e non per la politica, pensiamo all’emergenza, alla medicina del territorio, a chi per oltre una settimana, quando è scoppiata la pandemia, è stato sulle ambulanze senza protezioni”
Noi Campani, infatti, chiederà al governatore su cui ripone la propria fiducia, di “rivedere tutti i ruoli chiave dell’Asl in Irpinia. A parte delle eccellenze e qualche eroe, i vertici della ASL dimenticano la meritocrazia. Quando andremo noi a Palazzo Santa Lucia, però, le cose cambieranno e sarà premiato chi è bravo e non chi si distingue per i suoi modi gentili con il vecchio politico di turno”.

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