Potenza – Avellino 0 – 1, Maniero risolleva i Lupi
Potenza – Avellino 0 – 1
Potenza: Marcone, Conson (dal 72’ Spedalieri), Zampa, Boldor, Coccia, Coppola (dal 72’ Di Livio), Sandri, Ricci, Panico (dal 31’ Nigro), Compagnon (dal 69’ Volpe), Cianci. A disposizione: Santopadre, Brescia, Viteritti, Iuliano, Iacullo, Fontana, Di Somma, Lorusso. All.: Capuano.
Avellino: Pane, Ciancio, Miceli, Dossena, Rizzo (dal 52’ Dossena), Bruzzo (dal 79’ Burgio), De Francesco, D’Angelo, Tito, Maniero (dal 79’ Bernardotto), Fella (dal 63’ Santaniello). A disposizione: Pizzella, Leoni, M. Silvestri, Mariconda, Nikolic. All.: Braglia.
Arbitro: Marcenaro di Genova. Assistenti: Zampese e Torresan di Bassano del Grappa.
Marcatore: al 70’ Maniero.
Ammoniti: Rizzo, Conson (P), Ricci (P), Bruzzo. Angoli: 5-3. Rec.: 2’ pt; 5’ st.
I Lupi passano al Viviani di Potenza con una perla di Maniero e tornano a vincere dopo oltre un mese. La sfida in terra Lucana, contro i ragazzi dell’ex tecnico biancoverde Capuano, rappresentava per i Lupi una sorta “ultima chiamata” per non perdere irrimediabilmente contatto con i piani alti della classifica.
Lo spirito di rivalsa del tecnico di Pescopagano minacciava di rendere oltremodo complicato questo match, In effetti i ragazzi di Capuano hanno giocato una gara tutta cuore, grinta e determinazione, affrontando a viso aperto un Avellino, giunto al Viviani con la ferma volontà di far valere la legge del più forte.
I rivedere bene le note salienti restituite dalla cronaca del match, c’è da registrare un rendimento diametralmente opposto da parte dei Lupi nelle due frazioni di giocohanno. Infatti, nei primi quarantacinque minuti, il confronto non ha fatto emergere la differenza di cifra tecnica tra le due squadre, che pure il ricco budget utilizzato dalla società biancoverde per comporre la rosa di Braglia, induceva a pensare. Anche perchè il generosissimo Potenza, immagine e somiglianza di mister Capuano, ha saputo tenere testa ai Lupi, bloccandone tutte le iniziative, e cercando di riproporsi in avanti per bucare la retroguardia avellinese.
In altri termini, tanta voglia di fare, ma occasioni da gol praticamente zero, da ambo le parti. Ma, se al Potenza il “nulla di fatto” poteva anche stare bene, gli uomini di Braglia, pur animati da tanta voglia di riscatto (dopo la bruttissima prestazione casalinga con il Catania), finivano per confezionare una sorta di “terzo tempo” dopo la sconfitta con i siciliani.
Il secondo tempo, però, proponeva un match completamente diverso, soprattutto per merito della maggiore determinazione dell’Avellino, che usciva dall’intervallo, con un piglio completamente diverso rispetto ai primi quarantacinque minuti. La squadra di Braglia aumentava la propria pressione nella trequarti potentina, e le occasioni cominciavano a presentarsi.
Nei primi sette minuti della ripresa i Lupi fallivano due favorevolissime opportunità per sbloccare la partita: prima D’Angelo, a tu per tu con il pipelet lucano gli tirava debolmente addosso, successivamente Ciancio, imbeccato da un ottimo assist di Maniero, tutto solo a tre metri dalla porta potentina metteva clamorosamente alto di testa.
Ma i Lupi, padroni ormai della partita, continuavano a presidiare senza soluzione di continuità gli ultimi trenta metri, tenendo in scacco la retroguardia della compagine di Capuano, che vacillava anche quando uno splendido colpo di testa di Dossena chiamava al miracolo l’ottimo portiere rossoblu.
Il gol dei biancoverdi, tuttavia, era nell’aria e arrivava a metà della ripresa. Calcio franco dalla trequarti battuto magistralmente da De Francesco (finalmente positiva la prestazione dell’ex Reggina) per la testa di Maniero, che, da bomber decisamente debordante per la Terza Serie, metteva imparabilmente in rete.
Era il gol che valeva i tre punti per i Lupi, che negli ultimi venti minuti di gara, gestivano il vantaggio con maestria ed autorevolezza, e portavano a casa una vittoria dal notevole valore sul piano del morale, dopo un periodo davvero buio.