Avellino, scuole cittadine: la nota dell’Avv. Arturo Meo (Fratelli d’Italia)
Sulla questione delle scuole cittadine, oggetto di un provvedimento di riapertura disposto dal TAR Campania, è pervenuta in redazione una nota a firma dell’Avv. Arturo Meo, membro dell’Assemblea Nazionale di Fratelli d’Italia.
Ecco il testo integrale della nota:
Si resta ancora una volta basiti, politicamente e come genitore, dall’ultimo atto del legale rappresentante pro tempore del Comune di Avellino, prot. 2020/69433, inoltrato alle scuole cittadine, in data odierna, con il quale si trasmette il decreto monocratico del TAR Campania – Salerno, n. 0016320/2020, con il quale, lo stesso Tribunale Amministrativo ha ordinato la riapertura delle scuole fino alla seconda classe delle primarie.
E’ necessario ricordare che il 16 ottobre 2020, con la curva dei contagi in forte ascesa, Festa testualmente si scagliava contro De Luca affermando “Avellino non merita le scuole chiuse”.
Dopo un mese e con la curva dei contagi in calo, il l.r.p.t. del Comune di Avellino, sulla base di un proprio parere personale non supportato da alcun dato tecnico-scientifico, almeno non comunicato, ha espresso tutto il proprio disagio nel permettere la riapertura delle scuole dell’infanzia e della prima e seconda classe delle scuole primarie.
Preliminarmente una domanda. Perché invece le ludoteche, in tutto questo mese, sono rimaste aperte, ossia le scuole fino ai tre anni? In queste il COVID ha trovato una forte barriera erta da qualche brillante imprenditore irpino?
Sicuramente il Festa non ha avuto tempo per osservare il Corso di Avellino impegnato a salvare “due volte” la Scandone Avellino, come da lui stesso dichiarato o a reperire alloggi. Certo essere tra i pochi presenti al Palazzetto dello Sport ha impedito al primo cittadino di vivere la realtà quotidiana e di analizzare i dati tecnico scientifici di cui è sicuramente in possesso.
Ne è derivato che il TAR di Salerno ha affermato che “visti il provvedimento impugnato e gli altri atti allegati… considerato … sussistenti le dedotte violazioni motivazionali ed istruttorie, dal momento che il provvedimento impugnato (del Festa) non contiene alcun riferimento alle particolari situazioni “di peculiare criticità” che si sarebbero dovute previamente accertare con riferimento al territorio comunale … considerato … che, nel caso di specie, sussistono le prospettate gravissime ragioni di danno, dal momento che con l’ordinanza in esame viene disposta per la terza volta, senza soluzione di continuità rispetto alle precedenti ordinanze, la sospensione dell’attività didattica in presenza della scuola dell’infanzia e della prima classe della scuola primaria (e senza alcuna evidenza sanitaria sulla sussistenza di una situazione di maggiore rischio locale rispetto ad un andamento epidemiologico regionale e nazionale in accertato miglioramento); ritenuto, pertanto, che, allo stato… la scelta adottata con l’impugnata ordinanza sindacale non appaia giustificata neanche in applicazione del generale principio di precauzione…” ci si chiede a che titolo abbia deciso di chiudere le scuole, da ultimo l’8 dicembre 2020.
Ma la cosa più incredibile risulta essere il non aver nemmeno preannunciato, nella comunicazione in parola, il ricorso cautelare al Consiglio di Stato, limitandosi a comunicare il decreto del TAR “dal quale si evince l’immediata sospensione dell’ordinanza sindacale 1366/20”. Ciò che non si evince è come intenda riaprire le scuole lunedì, essendo oggi venerdì, sulla base di quali accertamenti tecnico – scientifici e con quale forma di precauzione per tutti gli operatori, gli alunni ed i genitori degli stessi, che dovranno essere presenti sui banchi di scuola tra due giorni senza conoscere nulla circa i dati sanitari e le sanificazioni relative agli istituti scolastici.
Questa volta la sua opinione personale, caro Festa, come ha dichiarato qualche giorno fa in una delle sue consuete trasmissioni Facebook, ci interessa davvero poco.
Ci fornisca e lo faccia pubblicamente i dati scientifico sanitari che l’hanno indotta a chiudere le scuole che De Luca aveva riaperto, ma che lei voleva aprire quando De Luca le chiuse, e soprattutto fornisca alla intera comunità che rappresenta politicamente, purtroppo, le motivazioni che, ad oggi, la inducono a non ricorrere al Consiglio di Stato.
I casi sono due.
O ha chiuso le scuole in possesso di dati sanitari che saranno sfuggiti al TAR e che quindi lei dovrà produrre al Consiglio di Stato, o lei ha chiuso le scuole sulla base di sue convinzioni personali, che hanno, poi, prodotto il dispositivo del TAR, circostanza che dovrebbe far riflettere tutti, facendo, quindi, ricadere le sue convinzioni su tutto un comparto, che stasera, compreso lo scrivente, convinto assertore del ritorno in presenza, è legittimamente preoccupato su come sarà il ritorno in classe, stante la ristrettezza dei tempi e la mancata comunicazione, finora, di ogni dato concreto circa la sicurezza degli istituti scolastici.
Pertanto, dott. Festa, si assuma le sue responsabilità o ricorrendo al Consiglio di Stato e fornendo le documentazioni che hanno supportato le sue decisioni o, come ci auspichiamo, riaprendo le scuole, ma mettendole in sicurezza, sia nella struttura che nel personale, garantendo sicurezza a docenti, ausiliari, alunni e genitori, o emanando una nuova ordinanza, scientificamente comprovata, con la quale dichiarerà di non essere nella possibilità di riaprire le scuole per i motivi che, finalmente, saranno alla conoscenza di tutti.
E ci permetta, egregio Festa, ci preoccupa la sua affermazione, di qualche giorno fa, che non esclude una ulteriore chiusura delle scuole dopo la Epifania, in quanto preoccupato perché nei giorni natalizi il contagio aumenterà di sicuro dato i contatti che tutti avranno in questo periodo.
Già in una altra diretta Facebook il sindaco “enjoy”, come lui stesso si definisce, ha dichiarato di possedere capacità divinatorie. Pertanto Festa le diamo un modesto consiglio. Usi queste capacità divinatorie per impedire i contatti di cui lei ha paura durante il periodo natalizio, perché, personalmente, siamo molto più preoccupati se i nostri figli possano o meno riprendere la scuola, definitivamente ed in virtù di dati tecnico scientifici, piuttosto che passare le feste in compagnia.
Se qualche scuola avesse funzionato un po’ meglio qualche anno fa, sicuramente non le avremmo “rimaste” chiuse, ma al massimo, le stesse, “sarebbero state chiuse”.
Avv. Arturo Meo
Assemblea Nazionale Fratelli d’Italia