“La Giornata del Ricordo” dopo la “Giornata della Memoria”: il loro legame con l’Irpinia

Anche se l’emergenza sanitaria ha limitato le manifestazioni pubbliche, L’Italia non dimentica le vittime delle foibe e la tragedia dell’esodo di oltre 250.000 italiani dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia dal 1945 e per circa un decennio.

Dopo la “Giornata della Memoria” del 27 gennaio dedicata all’atroce sacrificio di milioni di ebrei perpetrato dal nazismo, da alcuni anni il Parlamento italiano ha dedicato il 10 febbraio alla “Giornata del Ricordo”, per non dimenticare gl’italianisacrificati nelle foibe ocostretti ad abbandonare ogni loro avere e ad essere espulsi dal regime di Tito.

       L’Irpinia è legata ad entrambe le manifestazioni, per merito del compianto prof. Carmelo Testa, nato a Pola e successivamente rientrato con i suoi genitori in provincia di Salerno. Dopo avere frequentato l’accademia della Nunziatella a Napoli e prestato il suo servizio prima nel battaglione San Marco e poi come Maresciallo nell’Arma dei Carabinieri, il professore si dedicava all’insegnamento nella nostra provincia, prodigandosi con instancabile zelo nel ricordo di don Morosini, già cappellano militare a Lioni, trasferitosi poi a Roma tra le fila della Resistenza.

       L’Irpinia poi ha riscoperto l‘eroico impegno di Giovanni Palatucci, che in qualità di vicequestore a Trieste e a Fiume salvò circa 5.ooo ebrei. Come è noto, per l’eroico vice-questore, cittadino di Montella, è in corso la causa di beatificazione. Vite umane tutte uguali. Memorie e ricordi che devono indurre tutti, anche le nuove generazioni, ad aborrire queste orribili violenze e uccisioni, inevitabili ormai nel clima di odio che si alimenta in qualsiasi guerra.

        Il ricordo delle foibe e della pulizia etnica operata nell’ex Venezia Giulia è inoltre legato al Padre benedettino dell’abazia di Loreto Don Andrea Cardin, figlio di genitori espulsi dall’Istria e da molti anni impegnato nelle attività pastorali del nostro santuario.

Don Gerardo Capaldo

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