Atripalda, 40enne arrestato dai Carabinieri per maltrattamenti in famiglia. Sequestrata una penna-pistola
Ieri pomeriggio i Carabinieri della Stazione di Atripalda hanno tratto in arresto un 40enne, già noto alle Forze dell’Ordine, indagato del delitto di maltrattamenti in famiglia.
L’attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Avellino, prende spunto dalla denuncia sporta dalla vittima che, vincendo con forza l’imbarazzo, racconta le violenze e le minacce subite da parte del convivente.
Gli elementi raccolti dal personale specializzato del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Avellino hanno tracciato a carico dell’indagato un quadro indiziario che, riferito senza ritardo all’Autorità Giudiziaria, ha consentito l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Nel corso della perquisizione domiciliare effettuata contestualmente alla notifica del provvedimento, i Carabinieri hanno anche rinvenuto e sequestrato una penna-pistola, completa di 3 proiettili calibro 7,65.
Per il 40enne, deferito quindi anche per il reato di detenzione abusiva di arma clandestina, si sono aperte le porte della Casa Circondariale di Bellizzi Irpino.
Si tratta dunque di un altro episodio di violenza tra le mura domestiche, che denota come tali fenomeni siano ben vivi e presenti anche in un tessuto sociale apparentemente sano quale quello della provincia di Avellino.
È per questo che l’attività dell’Arma dei Carabinieri è sempre molto vigile ed incisiva in questo settore, così delicato e contemporaneamente così deprecabile.
Presso la sede del Comando Provinciale di Avellino ed in altri reparti presenti su tutto il territorio vi sono militari, sia uomini che donne, che hanno frequentato specifici corsi di formazione, altamente preparati per accogliere le vittime e ricevere denunce da donne oggetto di violenze od abusi informando l’Autorità Giudiziaria ed i Servizi Sociali, non abbandonandole ma accompagnandole, e nei casi più gravi anche proteggendole, nell’iter che segue alla denuncia.
Il “ciclo della violenza” conduce al progressivo isolamento della donna maltrattata che pensa di vivere una anomala situazione di disagio, di cui si sente addirittura responsabile. Un breve vademecum, può fornire dei suggerimenti utili:
- non confidare sui cambiamenti di carattere e di comportamento promessi da un partner violento e non lasciarsi influenzare negativamente dalle sue offese e dalle sue minacce;
- non provare sensi di colpa per i figli: è meglio vivere in una famiglia monoparentale, con un genitore equilibrato, piuttosto che con una coppia di genitori in conflitto;
- in caso di ferite o lividi andare quanto prima al Pronto Soccorso di un ospedale e dichiarare la verità;
- chiamare appena possibile il “112”, Numero Unico Europeo per le Emergenze.