Palermo – Avellino 1 – 1, Lupi padroni del campo ma portano a casa un solo punto

Palermo – Avellino 1 – 1

Palermo: Pelagotti, Doda, Lancini, Buttaro, Giron, Dall’Oglio (dal 75’ Crivello), De Rose (dal 91’ Valente), Luperini, Silipo (dal 61’ Peretti), Fella (dal 61’Odjer), Brunori (dal 70’ Soleri). A disposizione: Massolo, Marong, Marconi, Almici, Floriano, Corona, Mauthe. All.: Filippi.

Avellino: Forte, Rizzo, Silvestri (dall’83’ Bove), Dossena, Tito, De Francesco (dal 46’ Matera), Aloi (dal 70’ D’Angelo), Kanoute, Micovschi (dal 70’ Mignanelli), Di Gaudio, Gagliano (dal 46’ Plescia). A disposizione: Pane, Sbraga, Messina, Mastalli. All.: Braglia.  

Arbitro: Davide Moriconidi Roma. Assistenti: Pietro Lattanzi di Milano e Marco Ceolin di Treviso. Q.u.: Federico Longo di Paola.

Marcatori: al 14′ Lancini (P); al 77’ Tito (Rig.)

Espulsi: Doda (P) e Rizzo. Ammoniti: De Rose (P), Fella (P), Soleri (P), Dossena, Silvestri. Angoli: 4-3. Rec.: 0’pt; 5 ’st.

Nella partita piu’ temuta di queste prime dodici di campionato, l’Avellino ha finalmente fatto l’Avellino ed è stata indiscussa padrona del campo. Il Palermo, che era in ottime condizioni fisiche e morali, è stato praticamente soggiogato dai Lupi, che, in buona sostanza, hanno ridimensionato, per meriti propri, le decantate potenzialità dei Rosanero.

Sia detto in tutta onestà, senza che ci possa fare velo il sembrare di parte, questo pomeriggio i ragazzi di Braglia avrebbero meritato ampiamente i tre punti, che non sono arrivati anche per un pizzico di sfortuna, frammisto a qualche errore iniziale, vedi il gol preso su calcio d’angolo, dopo neppure un quarto d’ora, che, purtroppo, ha finito per condizionare il resto del match, e, ovviamente, il risultato finale.

E sì, perchè, pur dimostrando ampiamente di essere di una spanna superiori al Palermo, hanno dovuto rincorrere gli avversari dal 14′ del primo tempo (gol di testa del palermitano Lancini) fino al 77′, allorquando Tito, su calcio di rigore (concesso dall’arbitro per un atterramento di Plescia), non è riuscito a pareggiare i conti.

In questi 63 minuti di gara, tra primo e secondo tempo, c’è stata una sola squadra in campo: l’Avellino. Schierati da Braglia nel modulo forse più consono alle caratteristiche dei suoi calciatori (4-2-3-1), i Lupi hanno preso in mano le redini della della gara, andnado ad insidiare più volte la porta difesa da Pelagotti, che in alcune circostanze si è davvero esaltato con interventi salarisultato.

E dire che nell’undici biancoverde, diversi non anno giocato la loro migliore partita, a cominciare dal palermitano Rizzo (evidentemente emozionato contro la squadra della sua città) che, utilizzato da Braglia nel ruolo di terzino destro, ha restituito una prestazione davvero pessima, a cominciare dal goffo intervento che poi ha determinato il calcio d’angolo dal quale è scaturito il gol del Palermo. Ma lo stesso Micovschi è apparso la brutta ombra di sè stesso. In pratica, la catena di destra dei Lupi si è rivelata un mezzo disastro.

Ma, pur con qualche disagio comunque importante, la compagine di Braglia ha mostrato e dimostrato di essere un organico di vaglia, e lo ha fatto al cospetto, ed in casa di una blasonata ed agguerrita avversaria, che ha tutto per poter aspirare ad un campionato nelle alte sfere della classifica.

Se i Rosanero non si sono dimostrati all’altezza delle pur oggettive attese nei loro confronti è stato tutto merito dei Lupi, che ridimensionandone le potenzialità tecniche, hanno saputo “disinnescare” le velleità offensive, salvo qualche pericolosa ripartenza, dovuta all’allungamento in campo di entrambe le contendenti.

I Lupi, tuttavia, pur disputando, forse, la migliore gara dall’inizio di questo campionato, creando tra il primo ed il secondo tempo diverse occasioni da gol, non sono riusciti a portare a casa i tre punti. E la mancata vittoria, purtroppo, per una squadra costretta a dovere inseguire e a recuperare l’enorme terreno perduto, non può non determinare un pizzico di ulteriore rammarico, per una classifica decisamente deficitaria.

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