Avellino, Comitato Acqua Bene Comune: nessun parlamentare e consigliere regionale presente all’incontro promosso al Circolo della Stampa
Il Comitato Acqua Bene Comune-aspettando Godot ha promosso un incontro, tenutosi il 3 dicembre presso il Circolo della Stampa di Avellino, a cui ha invitato i Parlamentari e i Consiglieri Regionali eletti nella nostra provincia, i cittadini, le forze politiche e sociali, le associazioni, i dipendenti dell’Alto Calore Servizi (ACS) e le loro rappresentanze sindacali, per un confronto sulle misure più appropriate per salvaguardare e rilanciare tale Società a rischio di fallimento, al fine di difendere la gestione pubblica del Servizio Idrico Integrato (SII).
Nell’incontro si è registrata l’assenza dei Parlamentari e dei Consiglieri Regionali. Solo la Deputata Maria Pallini ha motivato l’assenza per impegni concomitanti, così come il Sottosegretario Carlo Sibilia che si è reso disponibile per un incontro successivo. Unico politico presente è stato l’avv. Ferdinando Picariello, Consigliere comunale di Avellino, anch’egli rappresentante del Movimento Cinque Stelle. L’assenza dei politici la dice lunga sulla mancanza di consapevolezza riguardo al fatto che l’acqua in Irpinia è la nostra più importante risorsa territoriale, anche perché soddisfa le esigenze della Campania, della Puglia e di parte della Basilicata.
La richiesta di fallimento dell’ACS avanzata dalla Procura di Avellino complica la salvaguardia della gestione pubblica dell’acqua bene comune e il silenzio dei politici non aiuta la ricerca trasparente di soluzioni condivise mentre, al contrario, alimenta l’inerzia rispetto agli interessi di gruppi privati che potrebbero sostituirsi all’ACS perseguendo fini commerciali rischiosi per la salvaguardia del bacino idrografico irpino, per la qualità delle acque e la soddisfazione dei diritti dei cittadini, compreso coloro che vivono nelle contrade più periferiche e poco appetibili commercialmente data la complessità dell’orografia irpina.
Tale complessità richiederebbe anche una maggiore attenzione, partecipazione e responsabilità da parte degli amministratori locali e dei cittadini che prima di tutti soffrono i disservizi causati dalle frequenti rotture di reti e impianti, come quelle verificatesi nei giorni scorsi.Nell’incontro suddetto è stata rilevata la gravità del fatto che la Regione Campania non abbia proceduto in tempo utile a dare l’affidamento del SII all’ACS, condizione necessaria per poter accedere ai finanziamenti previsti dal PNRR per il rifacimento delle reti e degli impianti. Ciò avrebbe consentito una grande opera di modernizzazione atta ad abbattere gli enormi costi per l’energia elettrica necessaria per il sollevamento dell’acqua, il rifacimento degli impianti e delle reti con conseguente riduzione della dispersione della risorsa. Dal confronto con i dipendenti dell’ACS presenti e dei loro rappresentanti sindacali (CISL, UIL, CGIL e UGL) sono emerse le annose criticità rispetto alla carenza di direzione generale, alle difficoltà di recupero dei crediti e la necessità di una riorganizzazione della struttura di cui anche le maestranze dovrebbero farsi promotrici. Il giorno 6 dicembre si è svolto l’incontro con il Sottosegretario Carlo Sibilia, così come da lui annunciato.
Il Sottosegretario ha ribadito l’impegno del Movimento Cinque Stelle per la difesa della gestione pubblica del SII, l’importanza dell’acqua quale principale asset provinciale e la necessità in questa fase, in cui si sta discutendo della richiesta di fallimento dell’ACS, di una presa di coscienza da parte del suo management e dei suoi soci della necessità di un cambiamento che restituisca credibilità anche dal punto di vista dei rapporti con gli istituti finanziari e con Cassa Depositi e Prestiti. Rapporti indispensabili per operare una ristrutturazione delle reti, ridurre gli sprechi idrici ed energetici nonché la revisione di accordi capestro che danneggiano soprattutto l’Irpinia a favore del napoletano e della Puglia.
Il Comitato Acqua Bene Comune-aspettando Godot proseguirà nelle sue azioni di sensibilizzazione perché venga rispettata la volontà referendaria dei cittadini italiani che hanno detto NO alla privatizzazione dell’acqua e dei servizi pubblici e testardamente continuerà a cercare l’interlocuzione con coloro che hanno responsabilità di decisione in materia perché agiscano a difesa del bene e dei beni comuni.