Avellino, pale eoliche e campi fotovoltaici in Alta Irpinia: Ciampi (M5S) interroga la Giunta regionale
Nuovo campo eolico a Bisaccia in Alta Irpinia, pale eoliche e campi fotovoltaici al posto del grano di pregio: l’interrogazione del Consigliere del M5S, Vincenzo Ciampi, alla Giunta regionale.
“Torna l’attacco all’ambiente in Alta Irpinia. Un nuovo impianto a tecnologia eolica e fotovoltaica è stato autorizzato dalla Regione Campania a Bisaccia in provincia di Avellino. Pale eoliche e pannelli solari sui terreni dove si coltiva il grano senatore Cappelli.
Ho appena depositato la mia interrogazione al presidente della Giunta regionale circa le criticità rilevate dai comitati di cittadini della zona sulle autorizzazioni concesse a tale impianto. L’autorizzazione alla realizzazione di un impianto di energia con tecnologia eolica e fotovoltaica a Bisaccia, secondo i cittadini, non disporrebbe della autorizzazioni di impatto ambientale ampiamente scadute (perché concesse prima della richiesta di variante al progetto iniziale), essendo tali autorizzazioni di validità quinquennale. Alla mia interrogazione allego tutta la documentazione relativa.
Al di là della dimensione dell’impianto, altamente impattante sul paesaggio, qualcosa come 13 aerogeneratori e un campo fotovoltaico che occuperanno territori attualmente destinati a coltivazioni di grano di pregio, i comitati sottolineano anche il danno ai proprietari terrieri. Questi ultimi vengono espropriati di porzioni di terreno “per pubblica utilità” laddove hanno investito in agricoltura biologica e di pregio. Nei loro campi sarà consentita l’installazione di enormi piloni, spesso nei pressi delle loro abitazioni, che potranno continuamente essere raggiunti da camion con strade di servizio e cavidotti in qualsiasi fase della coltivazione (semina o raccolto). In sostanza, la tecnologia cosiddetta green soppianta la coltivazione che è green per definizione. Nella mia interrogazione chiedo quale azione intende intraprendere la Giunta per sanare eventuali profili di illegittimità derivanti dalla mancata applicazione della procedura che disciplina l’iter autorizzativo di tali impianti. Sarà pure arrivato il momento che la Regione decida da che parte stare, mettendo un limite ad un ulteriore spreco di territorio in nome di uno sviluppo sostenibile solo a chiacchiere”.
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