Bari – Avellino 1 – 0, Lupi senza coraggio e con un assetto tattico troppo rinunciatario
Bari – Avellino 1 – 0
Bari: Frattali, Belli, Terranova, Di Cesare, Ricci, Maita (dal 46′ Bianco), Maiello, Scavone (dal 63′ Misuraca), Mallamo (dal 75′ D’Errico), Simeri (dall’80’ Cheddira), Antenucci (dal 63′ Citro). A disposizione: Polverino, Plitko, Gigliotti, Celiento, D’Errico, Galano, Misuraca, Mazzotta, Paponi. All. Mignani.
Avellino: Forte, Bove, Scognamiglio, Silvestri, Ciancio, De Francesco (dall’81’ Micovschi), Aloi, Kragl (dal 46′ Carriero), Mignanelli (dal 46′ Tito); Murano (dal 46′ Plescia), Di Gaudio (dal 66′ Kanoute). A disposizione: Pane, Petrone, Rizzo, Chiti, Mastalli, Dossena, Matera. All. Gautieri.
Arbitro: Maggio di Lodi. Assistenti: Maninetti – Giorgi. Q.u.: Torreggiani.
Marcatore: al 39′ Maita (B).
Ammoniti: Di Cesare (B), Maita (B), Terranova (B), Carriero, Scognamiglio, Micovschi, Silvestri. Rec.:0’pt;5’st.
L’Avellino esce mestamente sconfitto dal San Nicola di Bari nel giorno della festa-promozione dei Galletti pugliesi. La compagine irpina chiedeva punti a questa sfida per consolidare le concrete speranze del secondo posto finale, che, lo sappiamo, offre enormi vantaggi nella griglia dei Play off.
Un primo tempo davvero opaco quello disputato dai ragazzi di Gautieri, che, in casa di una squadra che certamente non aveva grandissime motivazioni, perchè già con la vittoria matematica del campionato, ha scelto di giocare con un’assetto decisamente attendista, vaale a dire un 5-3-1-1, che non ha punto più di tanto il Bari di Mignani. L’intento del tecnico biancoverde era quello di controllare le folate offensive baresi per rischiare il meno possibile. Purtroppo, il campo h restituito per tutto il primo tempo un Avellino decisamente rinunciatario, fin troppo timoroso e succube di un Bari, neppure tanto disposto a fare sfracelli per segnare a tutti i costi.
Ma quando si sceglie di non osare, di rinchiudersi tutti dietro la linea della palla, a protezione della propria porta, nell’intento di portare il pari a casa, si rischia comunque di offrire il fianco alle iniziative degli avversari, che, dall’altro del loro talento individuale avrebbero potuto benissimo trovare la giocata determinante per il gol. E quest’assunto si è materializzato a cinque minuti dal riposo, sugli sviluppi di un calcio piazzato, respinto di testa da Scognamiglio, il barese Maita dai venti metri ha fatto partire un tiro fantastico che non ha lasciato scampo a Forte.
Gautieri, ad inizio ripresa, pur dovendo recuperare il risultato, non ha pensato di rivedere in qualche maniera i propri piani tattici (operando dei cambi che non hanno modificato minimamente il sistema di gioco), limitandosi semplicemente a mettere in campo tre calciatori, uno per reparto, al posto di omologhi di ruolo. Il tecnico napoletano, in pratica, ha scelto di svolgere il suo compitino, senza mostrare il benchè minimo coraggio tattico per cercare di portare l’inerzia della gara dalla parte biancoverde.
E’ vero che nella ripresa si è vista maggiore determinazione nell’incedere dei Lupi, ma di idee di proposizione, e di iniziative di gioco neppure l’ombra. Tanto possesso palla, scoordinato e farraginoso, che ha prodotto un paio di occasioni da gol, una addirittur clamorosa con Kanoute, sventata miracolosamente dall’ex Frattali.
Troppo poco per un Avellino che avrebbe dovuto venire via dal San Nicola almeno con un punto per concretizzare le proprie speranze di secondo posto. E dire che contro questo Bari “demotivato”, comunque “spensierato”, con il proprio obiettivo già raggiunto, non sarebbe stata impresa ardua per i Lupi, se solo il tecnico biancoverde avesse deciso di giocarsela con maggiore coraggio!