Avellino – Vibonese 3 – 1, tutto semplice per i Lupi al cospetto degli ultimi della classe
Avellino – Vibonese 3 – 1
Avellino: Forte, Dossena, Scognamiglio (dall’86’ Stanzione), Bove, Ciancio, Carriero, Aloi (dall’86’ Mastalli), Matera (dal 62’ De Francesco), Tito, Kanoute (dal 62’ Di Gaudio), Plescia (dal 66’ Murano). A disposizione: Pizzella, Rizzo, Chiti, Mocanu, Micovschi, Mignanelli, Kragl. All.: Gautieri.
Vibonese: Mengoni, Polidori, Risaliti, Carosso, Corsi, Gelonese, Basso (dall’86’ Alvaro), Zibert (dall’86’ Bellini), Zappa (dal 76’ Mahrous), Spina (dal 76’ Panati), Curiale. A disposizione: Curtosi, Marson, Alvaro, La Ragione, Bellini, Blaze, Cattaneo, Punturiero. All.: Orlandi.
Arbitro: Ancora di Roma. Assistenti: Santarossa e Fratello. Q.u.: Boiani di Pesaro.
Marcatori: pt 4’ Plescia; st 29’ Aloi, 35’ Di Gaudio; st 48’ Curiale.
Espulso: al 27’ Carosso (V). Ammoniti: Gelonese (V), Ciancio. Angoli: 7-1. Rec.: pt 1’, st 3’.
Vittoria secondo logica e rango per i Lupi in casa contro la Vibonese, cenerentola del girone. La compagine di Gautieri (che anche oggi, pur giocando in casa contro i derelitti calabresi, non ha derogato dal suo rigidissimo e prudentissimo 3-5-2, ma sarebbe più giusto leggere come 5-3-1-1!) ha “sbrigato la pratica” già nel primo terzo di gara, vale a dire, quando la Vibonese è rimasta in dieci per l’espulsione dei un suo difensore.
Spianatasi la strada dopo soli 4′ di gioco, grazie ad un gol facile facile di Plescia (che, tutto solo a quattro metri dalla porta, ha raccolto un assist di Carriero ed ha messo dentro con il piattone destro) la squadra biancoverde ha giocato al piccolo trotto, senza mai aumentare la propria velocità da crociera.
La noia, che già stava cominciando ad affiorare tra gli spettatori più esigenti sul piano dell’estetica, è stata spezzata da una veloce ripartenza di Kanoute che, giunto ormai al limite dell’area calabrese, è stato atterrato da dietro da Carosso. L’arbitro ha estratto il rosso diretto in faccia al difensore rossoblu, e la vittoria dei Lupi, dopo appena 27′, poteva già ritenersi acquisita.
Ma neppure la superiorità numerica è riuscita ad indurre il serafico e pervicace Guatieri a modificare di una virgolala il suo sistema di gioco. E’ vero che i Lupi hanno continuato ad imperversare nella trequarti avversaria, ma è stato semplicemente il risultato della pochezza tecnica degli avversari, che non si sono mostrati minimamente in grado (anche per via dell’inferiorità numerica) di portare l’ombra di un’insidia alla porta di Forte.
Chiuso il primo tempo con il minimo scarto, l’Avellino ha mostrato maggiore convinzione nella ripresa, nel corso della quale ha proposto numerose offensive nei pressi dell’area della Vibonese. La più importante è stata allo scoccare del primo quarto d’ora, allorquando Kanoute è stato atterrato in area rossoblu. Il calcio di rigore, però, eseguito dallo stesso attaccante biancoverde è stato deviato in angolo dal portiere calabrese.
E cosi, per arrivare al raddoppio, i Lupi hanno dovuto attendere un’altra quindicina di minuti, allorquando Aloi, raccogliendo un assist di testa di Murano, ha messo dentro da pochi passi. Poco dopo è arrivato anche il tris, grazie ad un gol, il secondo consecutivo al Partenio-Lombardi, di un Di Gaudio nelle insolite vesti di seconda punta.
La partita si è trascinata stancamente fino al 93′, ma prima che l’arbitro portasse il fischietto alla bocca per decretare la chiusura del match, c’è stato il tempo per il cadeau della difesa biancoverde, che ha consentito a Curiale di siglare il gol della bandiera calabrese.