Altavilla Irpina, la Giunta comunale delibera l’intitolazione di una via a Ciriaco De Mita. Il ricordo commosso del Sindaco Vanni
L’Amministrazione comunale di Altavilla Irpina, non ha voluto perdere tempo: la Giunta, con in testa il Sindaco Mario Vanni, appresa la ferale notizia della scomparsa del Presidente Ciriaco De Mita, si è riunita in seduta straordinaria ed ha deliberato l’intitolazione di una strada al compianto statista, deceduto stamattina.
Questa delibera della Giunta la dice davvero lunga sull’affetto, la stima e la gratitudine dell’Amministrazione del paese dello zolfo nei confronti di un’uomo dall’ineguagliabile statura intellettuale e politica, che ha dato lustro, per oltre mezzo secolo, all’Irpinia intera.
Ecco le parole commosse del Sindaco altavillese, dott. Mario Vanni, affidate alla pagina fb di Liberi per Altavilla:
In queste ore buie di tristezza, nella mia mente scorrono i versi di una poesia di Giovanni Pascoli: “La quercia caduta” e penso a tutta quella gente che “col grave fascio” ho visto andare via da Nusco nei lunghi anni che ho avuto il piacere di frequentare il presidente De Mita. Io di tanto in tanto scappavo da lui perché desideravo ascoltarlo soprattutto quando mi raccontava del mio paese e di mio nonno in particolare a cui era molto legato.Lo scorso 19 gennaio, è stato il più bel San Mario della mia vita perché sono stato un pomeriggio intero insieme a lui. Abbiamo fatto una lunga chiacchierata vicino al camino di casa sua. Poi gli chiedevo e più mi raccontava, mi ha parlato dalla sua recente visita al Papa. Anche il Papa, come me, lo ha ascoltato per tutto il tempo e poi alla fine gli ha anche mostrato gli appunti delle cose di cui lui gli ha parlato. Ho raccolto i suoi profetici commenti sulla elezione del presidente della repubblica e sull’ipotesi di un Mattarella bis. Mi anticipò “lui (Mattarella) non si proporrà ma se glielo chiederanno non si tirerà indietro” e così è stato. Mi parlò anche del progetto pilota che io credo, senza di lui, non sarebbe mai partito e della politica provinciale, oggi orfana di una guida che è stata capace di portare l’irpinia al centro del mondo. A differenza mia che osservavo un volto segnato dal tempo e pensavo intimamente a quando un giorno non ci sarebbe stato, lui sprizzava entusiasmo e voglia di fare e, per l’ennesima volta, mi ha colto di sorpresa perché mi ha chiesto cosa avrei fatto alle prossime elezioni amministrative nel mio comune e mentre io cercavo di esprimergli la mia stanchezza lui mi ha subito troncato dicendo: “non puoi mica abbandonare il paese, io non mi ricandido perché l’età non me lo consente ma a te è diverso, organizzati ed organizza un gruppo di sindaci della zona visto che anche le opportunità di finanziamento sono facilitate per le aggregazioni tra enti. Datti da fare – concluse – verrò anche io a sostenerti!” il vero giovane è sempre stato lui. Prima di congedarmi da lui, gli chiesi di regalarmi, per il mio onomastico, la sua firma su di una foto che ci ritraeva con la fascia tricolore e con lo scudo crociato e lui, nonostante la difficoltà dovuta ai nuovi occhiali, riuscì ad impreziosirla con una dedica:
“A Mario, perché conservi quello che è già incominciato!”
Per me è stato uno dei protagonisti della mia vita, un punto di riferimento, una sorta di infallibile oracolo da consultare prima di una scelta difficile, non solo politica, ed io oggi, senza di lui, mi sento un po’ come la “capinera” di Pascoli: quell’uccello “che cerca il nido che non troverà”.
Ciao grande Presidente!