Taurino si presenta ad Avellino: “Vogliamo far sognare i tifosi. Il sistema di gioco? Bisogna saper leggere le partite”

E venne il giorno della presentazione ufficiale di Roberto Taurino per questa nuova avventua sulla prstigiosa panchina dell’Avellino.

Ecco ler prime parole del tecnico salentino:

Avellino ha un nome importante, rappresenta una maglia gloriosa. Inutile dire che in me c’è un pizzico di emozione. Del resto, solo se penso che quando, negli anni ottanta, da ragazzino facevo la colLezione delle figurine Panini, con le foto deoi calciatori dell’Avellino in serie A, mi rendo conto di quanto orgoglio suscita in me l’essere qua. Poi, non vi dico le tante telefonate di complimenti da parte di tanti amici e colleghi che mi hanno chiamato appena hanno saputo che avevo firmato per l’Avellino. perchè nell’immaginario collettivo allenare questa squadra significa aver raggiunto un tranguardo ambito da tutti. Questo, da un lato mi inorgoglisce, ma da un altro lato mi fa pensare che questo nome importante che portiamo addosso non ci deve influenzare, non deve essere vissuto come una spada di damocle. Certo, nessuno ci regalerà niente, ma proprio per questo in campo dovremo dare tutto ciò che abbiamo. Il pubblico si innamora di una squadra quando vede che questa lotta e dà tutto il massimo che puà dare. Noi dovremo fare in modo che i nostri tifosi comprendano che noi sappiamo incarnare questo spirito battagliero. Poi tocca a me trasferire nei giocatori un’idea di gioco, una voglia che possa darci ottime possibilità per un futuro vincente. Il tifoso vive di emozioni e dovremo essere noi a cercare di fargliele vivere. Senza fare proclami e senza pronunciare formule magiche. La storia di questa tifoseria parla chiaro. Io sono rimasto impressionato da una foto che ritraeva la Curva Sud strapiena, in occasione di un campionato che stava portando l’Avellino in serie B. Ecco, il mio sogno è quello di far rivivere e ritrovare quella curva. In ritiro con una rosa non ancora completa? Stiamo seguendo dei calciatori importanti ma non bisogna avere fretta. Il modulo? Non è una cosa importante. Certo il nostro percorso tattico dovrà essere costruito pian piano. Su un’idea di gioco, ma senza dimenticare che il calcio è essenzialmente attacco degli spazi nei tempi giusti. Poi, lo svolgimento di una partita ti impone di saper leggere la situazione tattica del momento e adeguarsi, magari anche cambiando assetto iniziale. Insomma, non credo di fossilizzarmi su uno specifico sistema di gioco. L’importante è creare un gruppo ben amalgamato, che parta dai singoli per arrivare ad un collettivo coeso, come se fosse un unico cervello. I giocatori dello scorso anno’ Sono convinto che nella rosa ci siamo diversi calciatori validi. Ma allo stesso tempo non possiamo trattenere chi ha voglia di andare via. Per me, se qualcuno non vuole rimanere qua, fosse pure il più forte della squadra, io non lo trattengo. Per quanto riguarda i possibili arrivi, dovete chiedere al direttore De Vito, lui sa cosa deve fare e sicuramente lo farà. Vedere tanta gente, compresi quelli della Provincia, che sguono l’Avellino è un motivo ulteriore stimolo per noi. Adesso abbiamo tanta voglia di cominciare a lavorare, per cercare di dimostrare ben presto le nostre qualità, ponendoci come obiettivo quello di far sognare i nostri tifosi”.









 

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