Accadde oggi: I Talebani ordinano l’abbattimento dei Buddah di Bamiyan”

Erano la testimonianza di un’epoca di splendore. E furono abbattuti nel periodo più oscuro della storia afghana. Il 27 febbraio del 2001 i talebani pianificarono l’abbattimento di due enormi statue di Buddah. Erano state scolpite da una setta buddista nelle pareti di roccia della valle di Bamiyan, in Afghanistan, a circa 230 chilometri dalla capitale Kabul; una delle due statue era alta 38 metri e risaliva a 1800 anni fa, l’altra  53 metri ed aveva 1500 anni.

TECNICA- I corpi principali delle statue furono sbozzati direttamente nella montagna, mentre i dettagli furono modellati mediante fango misto a paglia e poi ricoperti di stucco. Questa copertura, andata quasi completamente perduta già da tempo a causa degli agenti atmosferici, era originariamente dipinta per enfatizzare le espressioni del viso, le mani e le pieghe delle vesti. Le parti inferiori delle braccia delle statue furono costruite mediante la medesima tecnica di fango misto a paglia e supportate da armature in legno. La Valle di Bamiyan si trovava sul percorso della Via della Seta, crocevia logistico dei commerci tra l’estremo Oriente e l’Europa mediterranea. Complice la felice posizione, intorno alle sculture fiorirono numerosi monasteri buddisti e l’intera area divenne un florido centro  religioso, artistico e filosofico. Almeno fino all’invasione islamica del IX secolo. Ma nonostante professassero un’altra religione,   i nuovi conquistatori risparmiarono le statue che rimasero al loro posto. Fino al febbraio del 2001.

DISTRUZIONE-  In quel periodo al potere c’erano i Talebani, gli studenti delle scuole coraniche. Il loro capo era il Mullah Omar che diede l’ordine di abbatterle. Il tutto si inseriva nel contesto di una linea politica ostile  nei confronti dei segmenti non islamici della società. Il regime talebano bandì quindi ogni forma di raffigurazione, musica e sport, compresa la televisione, in accordo con quella che era considerata una rigorosa interpretazione della shaari’a. Subitò scattò la mobilitazione internazionale per salvare quel patrimonio unico al mondo. Ma ogni tentativo fu vano:  i due Buddha vennero demoliti a colpi di dinamite e cannone dopo quasi un mese di intensi bombardamenti. 

PIANI DI RICOSTRUZIONE- Qualche mese dopo lo stesso destinò toccò al regime talebano, abbattuto dall’intervento militare americano. I tempi sembravano allora maturi per provvedere alla ricostruzione delle statue. Ma il restauro non fu considerato prioritario dall’Unesco. Altri problemi incombevano. Ancora oggi non del tutto risolti.

Mariano Messinese

Twitter:@MarianoWeltgeis

Loading