Accadde oggi: la nascita della Repubblica Partenopea

Una vita breve ma intensa, accompagnata da tanti buoni propositi e da altrettante ingenuità che si rivelarono fatali Il 23 gennaio 1799 nasceva a Napoli la Repubblica Napoletana, meglio nota  come Partenopea. Decisivo per la sua costituzione fu l’ingresso in città dell’esercito francese che aveva sconfitto  e costretto alla fuga Ferdinando IV, sovrano del regno delle Due Sicilie. Nella stessa giornata si  insediò un governo provvisorio, appoggiato dai francesi e  dagli intellettuali filo-giacobini come il giurista Mario Pagano, Eleonora Fonseca Pimentel e Melchiorre Delfico e Vincenzo Russo

DIFFICOLTA’ Fin dagli esordi, la neonata Repubblica incontrò alcune difficoltà. La principale fu la mancata adesione dei ceti popolari, generata dall’incapacità dei governanti di conoscere i reali bisogni delle classi meno abbienti. Anche perchè i repubblicani, pur essendo molto istruiti, avevano nei confronti degli strati sociali più umili  un approccio troppo  dottrinario e astratto. Una grave lacuna che gli impedì di accattivarsi la loro simpatia. Nonostante queste mancanze, durante il governo repubblicano furono comunque approvate alcune leggi fondamentali come quelle che abolirono la feudalità e le primogeniture. Tuttavia non entrarono mai in vigore, a causa del repentino crollo della Repubblica.

I SANFEDISTI Infatti,  già dai primi di febbraio il cardinale Ruffo, legato alla dinastia borbonica, aveva costituito in Calabria l’esercito della Santa Fede, arruolando anche diversi briganti come Mammone, Fra Diavolo, Sciarpa e Panedigrano, che si macchiarono di crimini orribili contro i repubblicani. L’esercito sanfedista riconquistò in poco tempo le province del Regno occupate dai francesi e entrò a Napoli il 13 giugno 1799, mettendo la parola fine all’esperienza della Repubblica Partenopea, Molti intellettuali che avevano aderito al governo repubblicano furono giustiziati. Tra questi anche Luisa Sanfelice, che ispirò l’omonimo romanzo di Alexandre Dumas. La Repubblica non visse a lungo, ma fu comunque resa immortale dalla “penna” dello scrittore francese.

Mariano Messinese

Twitter:@MarianoWeltgeis

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