Accadde oggi:”muore Alberto Sordi”
E’ stato il miglior interprete di vizi e virtù degli italiani. Senza moralismi o adulazioni, ma solo con la sua mimica inimitabile. Quella che strappava un sorriso e un’amara riflessione. Anche per questo Alberto Sordi è stato molto amato. Proprio dieci anni fa, nella notte fra il 24 e il 25 febbraio, il popolare attore si spegneva- a ottantadue anni- nella sua Roma, la città eterna: presenza fissa nei suoi film, a volte visibile altre solo accennata
VERSATILE- Alberto Sordi è stato anche un importante testimone della comunicazione di massa nel secolo breve. Ha spaziato dalla cinema,al teatro, passando per le “macchiette in radio” e la televisione. Ha iniziato come comparsa a Cinecittà negli anni 30. Qualche anno dopo vinse il concorso come doppiatore indetto dalla Metro Goldwyn Mayers. Dal 1937 al 1951, Sordi prestò la sua voce a Oliver Hardy di Stanlio e Ollio. E non solo. La sua voce fu utilizzata anche in alcuni capolavori come “La vita è meravigliosa” e “Ladri di Biciclette” di De Sica- Zavattini.
ATTORE- Sordi raggiunse la popolarità come attore all’inizio degli ani ’50: dapprima con due film di Federico Fellini, “Lo sceicco bianco” e i “Vitelloni”, e in seguito con alcuni diretti da Steno, come “Un giorno in pretura”, “Un americano a Roma” e “Piccola posta”. L’attore romano recitò spesso la parte del ragazzo un po’ vigliacco, indolente, scansafatiche, infantile e qualunquista. Da questo momento in poi Sordi divenne un interprete molto richiesto, al punto che finì per girare anche dieci pellicole all’anno. Negli anni successivi l’attore romano si calò in tanti ruoli, alcuni grotteschi, come Otello Celletti, vigile apparentemente inflessibile, il dott. prof. Guido Tersilli ne “Il medico della mutua”, “o il ricco e annoiato Marchese del Grillo”, altri drammatici come il geometra Giuseppe di Noi, detenuto in attesa di giudizio e il sottotenente Alberto Innocenzi, alla testa di un drappello di soldati italiani sorpresi dall’8 settembre.
LA MORTE- Geloso della sua vita privata, Sordi non si sposò mai. E motivò spesso il suo rifiuto alla vita coniugale con queste parole:” E che mi metto una estranea in casa?”. Negli ultimi anni Sordi diradò le sue uscite in tv e si ritirò nella sua casa al Celio. Il giorno dopo la sua morte la salma fu traslata al Campidoglio e ricevette per due giorni di fila l’omaggio dei cittadini romani. Un aereo sorvolò l’Urbe. Attaccato al velivolo c’era uno striscione con questa scritta:” Stavolta c’hai fatto piagne“. E questa volta sul serio.
Mariano Messinese
Twitter: @MarianoWeltgeis