Ricercatori di Boston osservano gli atomi mentre cambiano ‘identità’ – Forse passi avanti verso cure più potenti contro i tumori

Osservati per la prima volta in diretta degli atomi mentre cambiano ‘identità’, trasformandosi in atomi di un altro elemento chimico. Il fenomeno è stato documentato dai ricercatori della Tufts University, vicino Boston: il loro studio, pubblicato su Nature Materials, promette di avere importanti ricadute sulla cura dei tumori, perché apre la strada a nuove tecniche di radioterapia ancora più potenti e sicure.
Non è un caso, infatti, che i ricercatori abbiano usato per i loro esperimenti degli atomi di iodio-125, un isotopo radioattivo comunemente impiegato nella radioterapia dei tumori. Grazie ad un sofisticato microscopio a effetto tunnel, sono riusciti a seguire in diretta il processo di decadimento radioattivo, osservando ogni singolo atomo di iodio-125 mentre perdeva un protone, trasformandosi così in un atomo di tellurio-125, un isotopo non radioattivo.
La trasformazione è avvenuta quando i ricercatori hanno deposto lo iodio-125 con una goccia d’acqua sopra un sottile strato di oro. Quando l’acqua è evaporata, gli atomi di iodio si sono legati all’oro e hanno dato il via al loro cambio di identità, emettendo elettroni a bassa energia: questo genere di radiazione è molto utile in oncologia, perché permette di distruggere il Dna delle cellule tumorali lasciando intatto quello delle cellule sane. Effettuando una lunga serie di misurazioni, i ricercatori hanno potuto verificare che le radiazioni emesse durante il decadimento erano sei volte superiori rispetto all’atteso proprio grazie alla presenza dell’oro, che agisce da riflettore e amplificatore.
Partendo da questa scoperta, in futuro sarà possibile mettere a punto nuove terapie antitumorali ancora più potenti ed efficaci, legando nanoparticelle d’oro allo iodio-125: questi complessi potranno essere guidati attraverso il sangue da anticorpi mirati contro il tumore e, una volta giunti al bersaglio, potranno emettere le loro potenti radiazioni per distruggere le cellule malate.

 

 

Da Ansa.it

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