All’Istituto Italiano di Cultura di Praga anche docenti e studenti del Cimarosa di Avellino
Si è svolta nei giorni scorsi, presso l’Istituto Italiano di Cultura di Praga, una rassegna dedicata alla tradizione mitteleuropea e viennese in Italia, che ha visto protagonisti i docenti e gli studenti del Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino, in collaborazione con l’Istituto per gli Incontri Culturali Mitteleuropei (ICM) di Gorizia.
La rassegna dal titolo «La tradizione mitteleuropea e l’Italia», con la direzione artistica di David Macculi e Barbara Magnoni, ha visto al fianco del Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino, la partecipazione di alunni e docenti provenienti dai Conservatori “Antonio Buzzolla” di Adria, “Bruno Maderna” di Cesena e “Lorenzo Perosi” di Campobasso.
L’Istituto di Alta formazione musicale di Avellino ha partecipato alla kermesse con i suoi docenti: il mezzosoprano Susanna Anselmi, il pianista Pierfrancesco Borrelli, i violinisti Patrizia Maggio e Massimo Testa, il flautista Roberto Maggio e il musicologo Antonio Caroccia.
Intento di questa iniziativa è stato quello di suggerire degli spunti di riflessione sulla tradizione viennese in relazione al nostro tempo e alla tradizione italiana. Infatti, il programma dell’intera manifestazione è stato incentrato sia su brani che affondano le radici nella storia della grande musica classica che sul repertorio dei compositori contemporanei attivi proprio nei conservatori che hanno partecipato alla rassegna praghese.
Ad ogni concerto è stato affiancato un incontro e un seminario di studio congiunto tra compositori e musicisti dell’Accademia di Musica di Praga e quelli dei conservatori coinvolti e una conferenza del professor Francesco Paolo Russo, docente al Conservatorio di Campobasso, sui rapporti tra Praga e l’Italia nella seconda metà del ‘700.
Ulteriore finalità dell’iniziativa che ha visto protagonisti gli Istituti musicali italiani è stata quella di presentare al pubblico praghese la scena musicale italiana in relazione alle città in cui operano i Conservatori che hanno partecipato alla kermesse, dimostrando come l’Italia si attesti ancora come un Paese in cui le eccellenze musicali hanno la possibilità di esprimersi al meglio su tutto il territorio nazionale grazie alla presenza dei numerosi e prestigiosi Conservatori che formano in modo professionale un musicista dall’inizio dell’apprendimento fino ai corsi superiori e alla specializzazione, conservando anche un legame culturale con la tradizione.