Altavilla Irpina, “Il Battito d’ali” dello scultore Guido Mariani nella Sala consiliare del Municipio, esattamente 40 anni dopo la tragica scossa
Alle 19.34.52 del 23 novembre 1980 il terremoto scuoteva l’Irpinia. Con oltre tremila morti, circa 280.000 sfollati, 8.848 feriti e ingenti danni alle abitazioni, infrastrutture e al patrimonio storico artistico la ferita è ancora aperta.
Nel quarantennale della ricorrenza del sisma, lo scultore Guido Mariani di Faenza, ha donato al comune di Altavilla Irpina una piccola opera di ventisei centimetri in ceramica dal titolo “Battito d’ali” che rappresenta una farfalla la quale prende il volo dopo aver sostato sulle macerie. Domani alle 19,34, giusto quarant’anni dopo quella tragica scossa tellurica, quest’opera meravigliosa sarà collocata nella sala consiliare del Municipio di Altavilla Irpina.
«Un ricordo indelebile ma che ha anche registrato la capacità della stessa di sapersi rialzare e riprendere il battito d’ali della vita dopo il funesto evento» è la motivazione con la quale l’Amministrazione Comunale nella delibera di giunta ha accettato l’opera dell’artista faentino che nella sua carriera ha all’attivo oltre duecento mostre tra personali e collettive. Alcuni musei prestigiosi conservano i suoi lavori: il museo francese Adrian Dubuchè di Limoges, quello di Shigaraki in Giappone, di Fuping in Cina, Taipei a Taiwan. Le ultime ricerche di Mariani sono riferite ad «una sorta di teatro ceramico, un vago ritorno ai teatrini degli anni settanta, dove i personaggi recitano un momento leggero e ironico, immersi tuttavia nel triste passare del momento presente che loro, spesso, irridono o demistificano».
Il professore ha insegnato progettazione ceramica all’Istituto “P. A. De Luca” di Avellino dal 1970 al 1976. Nella sua proficua carriera ha realizzato lavori pubblici in diverse città: il muro di via Battaglia nella sua Faenza, l’arredo della Chiesa della Madonna delle Grazie di Larino, la monumentale Via Crucis di Casacalenda, opere a Trieste e al Dams di Imperia.
Alla fine degli anni ’90 ad Altavilla Irpina realizza il martirio di Sant’Alberico Crescitelli posizionato nella lunetta destra sull’entrata laterale del Santuario Diocesano e il monumento ai Minatori della Saim Zolfi in piazza Santa Barbara. Da anni, ricopre il ruolo per l’Italia di membro dell’Accademia Internazionale della ceramica di Ginevra.
Roberto Vetrone