Altavilla Irpina, il Sindaco Vanni: “Il ricorso al C.d.S. contro il Biodigestore è l’estremo tentativo di colmare il vuoto della politica rappresentativa”

In ordine alla questione del ricorso al Consiglio di Stato da parte dei Comuni di Altavilla Irpina, Torrioni, Petruro, Tufo, Santa Paolina e Ceppaloni, avverso alla scelta della Regione Campania di realizzare l’impianto di Biodigestione a Chianche, abbiamo ricevuto. e volentieri pubblichiamo, una nota di Mario Vanni, Sindaco di Altavilla Irpina, che tiene a puntualizzare i termini politici dell’azione giudiziaria intrapresa dai Comuni ricorrenti, che, in termini pratici, sulla questione di cui sopra, va a colmare il vuoto creato dall’assenza della Politica rappresentativa, da parte della Deputazione irpina.

Ecco il testo completo della nota:

All’indomani della presentazione del ricorso al Consiglio di Stato da parte dei Comuni di Altavilla, Torrioni, Petruro, Tufo, Santa Paolina e Ceppaloni, per la scelta della Regione Campania di realizzare l’impianto di biodigestione nel Comune di Chianche ed alla vigilia dell’incontro promosso dal presidente dell’ATO rifiuti, si avverte l’esigenza di puntualizzare quanto segue.

Il ricorso alla magistratura amministrativa rappresenta l’ennesimo tentativo per impedire che una forzatura si tramuti in scelta definitiva di governo calata dall’alto. 

Resta però l’amarezza per aver registrato il fallimento della politica ovvero di quella politica in grado di rappresentare i territori e di interpretare le esigenze delle amministrazioni locali e dei soggetti economici che in essi operano.

È mancata la capacità di individuare soluzioni condivise, soluzioni coerenti, soluzioni possibili.

Al di là delle molteplici argomentazioni emerse in questo lungo periodo e dello sforzo profuso unicamente dall’on Petrarca, di fatto, i Comuni ed esclusivamente loro, hanno subìto l’onere di un ricorso alla Giustizia amministrativa resosi necessario per la volontà di una Regione dotata di un apparato burocratico distratto e di una classe dirigente con lo sguardo lontano dall’Irpinia. 

Le ragioni del no si basano su fatti universalmente condivisi, elementi oggettivi, dati tecnici e rispetto degli strumenti regolatori di un territorio nel quale, negli anni, sono emerse in maniera autonoma e spontanea attività ed infrastrutture tutt’altro che compatibili con una destinazione di tipo industriale come quella di altre realtà, peraltro spesso sostenute da investimenti pubblici. La prova più evidente resta la fondovalle Cervinara-Pianodardine, opera immaginata 40 anni or sono per favorire le aree industriali interne, finita nel dimenticatoio in una regione che realizza infrastrutture viarie altrove per poi ricordarsi di quei luoghi e cioè dell’irpina delle eccellenze agricole per installare impianti industriali come quello per il trattamento dei rifiuti peraltro in contrapposizione ai suoi stessi principi programmatori. 

Tali temi sono stati al centro di svariati incontri con la rappresentanza politica, imprenditoriale ed associativa in confronti anche animati senza pervenire a nessun risultato.

Alla luce di quanto sin ora è emerso i cittadini traggano le dovute conclusioni in occasione dei vari, prossimi, appuntamenti elettorali nei quali si affiderà la rappresentanza per le scelte strategiche sul futuro dei nostri paesi e dei rispettivi abitanti.

Mario Vanni Sindaco Altavilla Irpina

 

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