Amichevole Solofra – Avellino 0 – 4, altro poker di reti per Lupi che continuano a mostrare carenze strutturali

Solofra – Avellino 0 – 4

Solofra: D’Amico, Di Filippo, De Stefano, Trevisone, Catalano, Palumbo, Somma, Cataldo, Sabatino, Rapolo, Lettieri. All. Rocco Fiume. A disposizione: Egidio, Senatore, Guarino, De Maio, Di Grezia, Pappalardo, Di Giacomo, Villani, Moffa.

Avellino: Pizzella, Auriletto, Illanes, Sbraga, Rizzo, Casarini, Dall’Oglio, Tito, Kanoute, Di Gaudio, Maniero. All. Roberto Taurino. A disposizione: Marcone, Moretti, Ricciardi, Zanandrea, Franco, Bernardotto, Russo, Garetto, Scognamiglio, Ceccarelli, Tarcinale, Maisto.

Marcatori: all’8′ Maniero, al 40′ Di Gaudio, al 73′ Dall’Oglio, al 91′ Ceccarelli.

Due gol per tempo dei Lupi nella loro ultima amichevole prima dell’avvio dl campionato di Lega Pro, domenica prossima in quel di Pescara. Sparring-partner dell’Avellino il Solofra, neo promosso in Eccellenza. L’amichevole è andata in scena questo pomeriggio nel rinnovato stadio Gallucci della Città della Concia.

Il tecnico dei Lupi ha schierato a sorpresa Maniero (che sia il segnale di un possibile ripensamento da parte della società biancoverde circa la partenza dell’attaccante napoletano?), ricomponendo, con Di Gaudio e Kanoute, forse non per caso, il trio d’attacco dello scorso anno. A centrocampo hanno agito Casarini e Dall’Oglio.

Non è stato un Avellino brillante, perchè, pur al cospetto dei volenterosi dilettanti solofrani, il gioco è sembrato farraginoso, i meccanismi ancora arrugginiti e le idee latitanti. Diciamola tutta: questa squadra mostra limiti strutturali, tuttora irrisolti. E sì, perchè gli esterni del 3-4-3 non convincono per niente ed in avanti si avverte la mancanza di un finalizzatore prolifico.

A distanza di oltre un mese dall’avvio della preparazione, e, quel che più conta, ad una sola settimana dall’inizio del campionato, Taurino non ancora trovato la “quadra” tattica maggiormente consona alle caratteristiche della rosa in dotazione, anche perchè il tecnico salentino ha pervicacemente insistito su un unico modulo, il 3-4-3 (che, ripetiamo, mostra evidenti lacune), senza preoccuparsi di provare sistemi di gioco alternativi.

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