Amministrative 2018, Dino Preziosi, candidato Sindaco Avellino: “Coesione, inclusione e formazione, le politiche sociali come investimento”
Sono coesione, inclusione e formazione gli elementi su cui il candidato a sindaco di “La svolta inizia da te”, Dino Preziosi, fonda le politiche sociali che intende attuare sulla base della convinzione che queste «non sono un costo, ma un investimento e che non possono essere quelle più subordinate a logiche di bilancio, perché la loro azione tocca bisogni e diritti fondamentali».
Convinto che «si deve abbandonare la logica di emergenza», Preziosi precisa che «l’accesso alle prestazioni comunali e del Piano di Zona, che dovrebbe limitarsi a raggruppare i soli comuni limitrofi al capoluogo e privilegiare servizi alla persona con il contributo di psicologi e pedagoghi, dovrà avvenire sulla base di regole fisse e parametri precisi, affinché le prestazioni siano destinate ai veri bisognosi». Quindi, si propone di «realizzare forme di sostegno sociale a livello di quartiere, aprire consultori, dare supporto al volontariato con il coinvolgimento dei disoccupati e contrastando l’isolamento degli immigrati per rafforzare la coesione, oltre che incrementare le occasioni di partecipazione sociale e culturale in favore degli anziani».
«La vera sfida per la nuova amministrazione comunale sarà quella di ricondurre le politiche per le persone con disabilità all’interno delle politiche generali», sostiene Preziosi, pronto a istituire «una Consulta comunale i cui pareri siano vincolanti per l’amministrazione».
«Bisogna realizzare fermate per gli autobus provviste di scivoli sul marciapiede -afferma il candidato di “La svolta inizia da te” -, per consentire la messa in funzione delle pedane dei mezzi pubblici e rimuovere le barriere architettoniche che ostacolano l’ingresso nei negozi e nelle farmacie. Ancora, una pista ciclabile può garantire sicurezza negli spostamenti alle persone in carrozzella elettrica o a spinta, oltre che ai cittadini che scelgono la bicicletta. Infine, per facilitare l’orientamento dei cittadini ipovedenti occorre anche estendere la presenza in città di percorsi tattili».
«Occorre inoltre emettere i nuovi Talloncini Parcheggio Europei dotati di tecnologia RFID per un efficace e rapido controllo delle autorizzazioni, una operazione che può essere compiuta a costo zero, grazie al recupero finanziario dei posti parcheggio. Non vanno però dimenticate da un lato iniziative di sensibilizzazione alla tutela dei diritti delle persone con disabilità, dall’altro una rigorosa attività sanzionatoria di comportamenti sbagliati, per migliorare la cultura della circolazione stradale e debellare una forma di increscioso malcostume».
Sul fronte delle pari opportunità, Preziosi ritiene «indispensabile realizzare politiche concrete, a partire dalla contrattazione decentrata di secondo livello in termini di flessibilità di orario di lavoro e dall’utilizzo del telelavoro. Incentivare la presenza di strutture a servizio della famiglia, come asili nido aziendali o interaziendali, servizi collettivi di trasporto e strumenti di supporto per le persone anziane e non autosufficienti, oltre a punti mirati di ascolto e di informazione, può essere determinante per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, riducendo il tempo che le donne riservano alla cura».
Infine, Preziosi punta sulla formazione per offrire strumenti di apprendimento a soggetti fragili, affiancare gli studenti universitari e rilanciare l’occupazione femminile.
Il candidato di “La svolta inizia da te” passa poi al tema degli alloggi di edilizia residenziale pubblica: «Per ristabilire un principio di legalità, attenendosi alla graduatoria degli aventi diritto, io mi sono battuto in maniera decisa contro le assegnazioni extra bando, che erano una vera e propria speculazione, ma i pochi sfratti realizzati sono stati solo fumo negli occhi. È indispensabile quindi chiarire il quadro».
Dal punto di vista delle condizioni degli edifici, Preziosi afferma che «nei quartieri popolari è prioritario installare degli ascensori, laddove mancano, in modo che soprattutto gli anziani che vivono agli ultimi piani possano a uscire di casa e non dover cedere a forme di depressione». Sul piano più generale «si devono finalmente portare a conclusione i progetti di rigenerazione edilizia, che peraltro sono la conseguenza di una mia denuncia, risalente a tre anni fa, quando insieme ad Assocasa ho sollevato, oltre a quella della bonifica dall’amianto, anche la questione delle caldaie che il Comune non installava prima di assegnare gli alloggi. Prima di demolire e ricostruire – conclude -, bisogna però definire con gli ordini professionali un progetto che si inquadri in un contesto più ampio, per evitare di creare zone dormitorio sprovviste di servizi essenziali e per la socializzazione».