Aquilonia, lettera aperta del candidato a sindaco Antonio Caputo

Antonio Caputo, candidato alla carica di Sindaco di Aquilonia, sostenuto dal gruppo Patto per Aquilonia, ha diffuso nei luoghi di ritrovo del proprio paese e sui social una lettera aperta alle elettrici e agli elettori del comune altirpino, chiamato alle urne il 14-15 maggio. Ecco il testo della lettera:

«Come ormai sapete mi candido alla carica di Sindaco di Aquilonia. Lo faccio perché amo il mio paese e perché Aquilonia ha bisogno di un modello di amministrazione diverso. Ma soprattutto perché ciò che è mancato negli ultimi anni è qualcosa di ancora più importante: è mancata una visione del futuro, sostituita purtroppo da una rincorsa di occasioni estemporanee, senza direzione.

I caposaldi della visione a cui intendo contribuire sono tre. Il paese in cui è bello vivere è quello in cui si cerca di ridurre i divari e in cui nessuno è abbandonato a se stesso. Perciò il primo caposaldo di una visione del futuro è l’attenzione ai bisogni dei cittadini, con particolare riguardo alle fasce più deboli e alle condizioni di fragilità.

Il secondo è la qualità dello sviluppo. Il paese in cui è bello vivere è quello che tutela e valorizza in primo luogo le risorse ambientali, paesistiche, culturali e artigianali del suo territorio. Esse sono i fondamenti dell’identità ma anche le basi produttive di una nuova economia. In un piccolo comune come il nostro, con la sua collocazione geografica e la sua storia, la direzione da seguire è quella della qualità, non certo la tradizionale accumulazione quantitativa di opere pubbliche, che finisce per sostituire l’immaginazione e il ragionamento.

Il terzo caposaldo è il controllo popolare e la partecipazione. Il paese in cui è bello vivere è quello in cui la Casa comunale è di tutti gli abitanti. È necessario garantire la piena trasparenza delle scelte che saranno fatte, informare la comunità sui progetti da realizzare così come sugli aspetti critici, che certo non spariranno domani, del nostro bilancio. E sarà non solo necessario, ma utile, sentire le opinioni e le proposte di tutti attraverso il dibattito pubblico. Un’anticipazione di questo metodo starà nella elaborazione del nostro programma elettorale, con consultazioni pubbliche su ogni tema fino alla stesura di un “programma partecipato”; e una volta insediata la nuova amministrazione, sarà realizzata una app per un contatto continuo e in tempo reale con la cittadinanza, oltre a incontri tematici in presenza.

Una visione del futuro deve fare i conti con il momento difficile che viviamo: anche sulle nostre esistenze “periferiche” si sentono gli effetti di una crisi internazionale che è diventata guerra. Ma vi sono nuove opportunità nel contesto europeo e una visione è necessaria per comprenderle e sfruttarle. Abbiamo già rincorso troppe chimere e mancato troppi appuntamenti. Non deve succedere più, perciò occorre un rapporto non strumentale, non occasionale e non di mero scambio di favori, ma stabile, trasparente e generativo, con tutte le persone del nostro paese che possiedono competenze, presenti ma spesso ignorate; con le intelligenze del territorio ma anche con quelle esterne, nella consapevolezza che non siamo autosufficienti e che il locale per sopravvivere deve dialogare con il globale.

È un momento storico per le comunità come la nostra: quello di scegliere se sprecare energie in divisioni sterili o cooperare per il cambiamento; quello in cui si continua a restare fermi nell’attesa, oppure si intraprende un cammino nuovo. È il momento in cui si decide se i nostri figli possano avere una vita con grandi valori anche in questo piccolo luogo che ci è caro.

Noi cominciamo con un “patto”, il Patto per Aquilonia che nasce dalla collaborazione dei due gruppi che hanno condotto con coerenza il ruolo dell’opposizione, Aquilonia Futura e Aquilonia Popolare. Ma noi abbiamo scelto anche un’altra parola, il “ponte”, che è un simbolo forte di connessione, unione, e di movimento. Un ponte si costruisce in tanti, il nostro movimento verso il futuro avrà molte gambe. Camminiamo insieme.»

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