Arte in Scena, sabato 7 febbraio 2015 al Teatro Gesualdo inaugurazione della mostra della pittrice avellinese Franca Maria Spagnuolo
Le sue opere sono un elogio alla natura. I suoi paesaggi sono l’habitat naturale dei colori della tavolozza.
Sabato 7 febbraio alle ore 18:00 nel foyer del Teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino torna “Arte in Scena” la più organica e articolata rassegna espositiva in Irpinia con l’inaugurazione della mostra personale della pittrice avellinese Anna Maria Spagnuolo.
Quello con Anna Maria Spagnuolo è il secondo appuntamento con i grandi artisti di “Arte in Scena 2015”, il progetto di teatro aperto a tutte le forme d’arte, a tutti i linguaggi della cultura e a tutti i talenti che coltivano e difendono il bello, fortemente voluto dal presidente dell’Istituzione Teatro Comunale Luca Cipriano, con la collaborazione dello storico dell’arte Alberto Iandoli, e grazie alla partnership con Progress.
Nella galleria d’arte allestita nei foyer del Teatro “Gesualdo”, l’artista avellinese esporrà le sue 35 tele, tutte realizzate con la tecnica ad olio, che rappresentano un elogio alla Natura incontaminata e ai paesaggi che negli anni sono stati catturati dallo sguardo dell’artista e trasferiti su tela.
Al vernissage di sabato 7 febbraio interverranno, oltre all’artista che non espone le sue opere in pubblico da anni, il presidente dell’Istituzione Teatro Comunale “Carlo Gesualdo” Luca Cipriano, che farà gli onori di casa, lo storico dell’Arte Alberto Iandoli, che introdurrà la figura dell’artista, il direttore onorario dell’Archivio Storico del Comune di Avellino Andrea Massaro, il professore emerito di Storia della Musica al Conservatorio di Napoli Antonio Polidoro e il presidente della Società Filosofica Italiana – Sezione di Avellino Giovanni Sasso.
Durante la serata saranno eseguiti brani scelti per violoncello a cura di Sergio De Castris dell’associazione musicale “Euterpe” di Mercogliano.
La mostra sarà ospitata nel foyer del Teatro comunale irpino fino al prossimo 6 marzo e sarà aperta al pubblico dal martedì al sabato, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.
BIOGRAFIA
Franca Maria Spagnuolo nasce ad Avellino il 15 Marzo 1947. Dopo aver conseguito il Diploma di Maestra d’Arte presso l’Istituto d’Arte “Paolo Anania De Luca”, intraprende la sua carriera di insegnante di Educazione Artistica e, contemporaneamente, inizia ad esporre le sue opere in mostre personali e collettive. Raggiunta l’età della pensione, mai stanca di trasmettere alle nuove generazioni il suo amore per l’arte, e i suoi saperi, si rende promotrice di laboratori creativi di pittura su tela e vetro, ceramica e cartapesta. Della sua arte scrisse il cineasta ed intellettuale avellinese Camillo Marino: «La pittura di Franca Spagnuolo è una delicata e sensibile rappresentazione di una natura che è osservata ed estrinsecata con equilibrio cromatico: riflesso di originale personalità la quale tende a oggetti e paesaggi con un linguaggio semplice e scevro da ogni sorta di cerebralismi. Bisogna riconoscere all’artista, innanzitutto, questa importante caratteristica, al fine di cogliere in pieno emozioni intense, stati d’animo che ella con minute e particolari sfumature trasferisce nelle proprie tele. Tali emozioni, tali stati d’animo non conducono mai a formali, incomprensibili giochi “tennici” ma costituiscono la espressione di una cosciente e responsabile ricerca di armonia e di analisi delle cose viste tramite il colore e la luce che richiedono, indubbiamente, un fecondo lavoro per plasmare compiutamente la materia tutta. La pittrice offre una linea omogenea di sviluppo artistico che non è tanto facile da trovare in altri; una linea di continua elaborazione personale che non lascia alcunché alla improvvisazione o alla sciatta tonalità. I suoi dipinti di cieli, mari, monti aperti e tersi donano il senso di una pacata e meditata forza descrittiva, i cui effetti coloristici si accompagnano ad una crescente e vitale interpretazione della realtà visiva. Attraverso questa diretta visualizzazione la sua attività creativa si riverba sulle composizioni dosate e sobrie, non diviene artifizio né superficiale suggestione interiore».