AS Avellino, la famiglia Iacovacci ormai sul punto di cedere le proprie quote
Subentrata in corsa, un’anno dopo la nascita della nuova società, e diventata coprotagonista (affiancando la famiglia Taccone, l’unico socio fondatore rimasto in seno al club biancoverde) la famiglia Iacovacci è stata (ovviamente in uno con i Taccone) sicuramente artefice della cavalcata vincente dell’Avellino. Sempre presenti, mai una polemica, Igino ed Alberto Iacovacci sono stati bravi a recitare quel ruolo da dietro le quinte, fondamentale per l’equilibrio della società dell’Avellino. Non a caso, da quando le quote sono state equamente divise, tra i due maggiori soci, in seno alla società biancoverde ha regnato una grande pace; e ciò dopo i primi due anni di gestione, durante i quali regnava una disorganizzazione totale. Una cosa è certa: l’Avellino cambierà il suo assetto societario, e lo farà anche prestissimo, visto che, come dice Alberto Iacovacci, attuale A.D. del club: ” ….bisogna dare la possibilità a chi subentra di pianificare e operare nei tempi opportuni. La nostra decisione non si è ancora concretizzata, ma l’avevamo già maturata mesi fa. Il percorso, iniziato quattro anni fa e culminato con il traguardo del ritorno in cadetteria, si è esaurito. E’ stata una avventura meravigliosa, emozionante; anche formativa, per i vari aspetti che vanno curati nella gestione di una società di calcio; sicuramente impegnativa dal punto di vista economico e finanziario. C’è stanchezza mentale e fisica e, ora, trovare gli stimoli per proseguire è difficile. Abbiamo un’azienda leader in Europa nel suo settore che non ci permette più di sottrarle del tempo da dedicare al calcio. Abbiamo altre priorità”. Non stiamo fuggendo, questo sia chiaro. Continueremo ad adempiere ai nostri obblighi fino all’ultimo giorno. Intanto, ci guardiamo intorno perché, se da un lato non vogliamo lucrare, dall’altro c’è l’esigenza di tutelare gli investimenti fatti finora”. E un modo è quello di ‘pesare’ i compratori. “La serietà e solidità dei nostri interlocutori è fondamentale. Non daremo mai, dopo tanti sacrifici, le nostre quote al primo che capita” L’A.D. Iacovacci ammette che più d’uno si è fatto avanti. “Con Gambardella non mi risultano contatti diretti, ma ciò non vuol dire che non sarebbe degno. Al contrario, avrebbe tutte le qualità necessarie per prendersi cura dell’Avellino. Devo, invece, ammettere che qualcosa con Mario Nusco c’è. E’ un imprenditore che non ha bisogno di presentazioni e ha le qualità economiche richieste. La mia famiglia – continua l’ad – non ha avuto contatti diretti con lui. Nusco ha affrontato l’argomento con Taccone. Noi attendiamo di sederci al tavolo delle trattative”.
Anche se gli acquirenti non mancano (a chi non farebbe gola una società di serie B?), speriamo solo che chiunque dovesse subentrare nella compagine societaria biancoverde, sappia garantire la stessa armonia e tranquillità economica che ha saputo assicurare la gestione della famiglia Iacovacci.
Italo Borriello