AS Avellino, quale futuro? Ombre cupe aleggiano su una serie cadetta ancora tutta da conquistare…
Per l’AS Avellino ormai sta per comparire all’orizzonte il momento del “redde rationem”. E sì, perché quando mancano soltanto sette giorni solari (ma appena cinque giorni bancari!) è arrivata l’ora dei pagamenti, della “mano alla tasca” da parte del duo Iacovacci –Taccone. La cosa che appare confortare i tifosi biancoverdi è che dall’entourage di Iacovacci arrivano segnali di conferma del “non disimpegno” della famiglia mugnanese rispetto alla propria quota-parte di spesa per far fronte ai pagamenti degli stipendi (e quindi alla firma delle liberatorie dei calciatori, documenti indispensabili da accludere alla richiesta di iscrizione al campionato cadetto). Con questi adempimenti finanziari la società bianco verde potrà avere finalmente il lasciapassare per il ritorno effettivo nella serie cadetta. Ma ora l’attenzione dei tifosi (scongiurato almeno il rischio della non iscrizione al campionato, perché pure per quest’ipotesi nefasta i sostenitori dei Lupi si erano alquanto preoccupati) si sposta tutta sull’immediato futuro della gloriosa squadra bianco verde. E stiamo parlando della composizione della squadra, delle spese di gestione e di tutto quanto necessiti per la partecipazione al secondo campionato nazionale del Calcio Italiano. La preoccupazione dei tifosi si cristallizza sulla concreta possibilità che la coppia Taccone – Iacovacci arrivi con il “fiatone” all’inizio del campionato e non riesca, quindi, ad assicurare “un respiro lungo” al futuro dei Lupi. Il problema finanziario piu’ concreto è costituito dalla “fuga” dell’unico acquirente serio di questa società: Michele Gubitosa. Fuga che, parliamoci chiaramente, è stata “istigata” anzi determinata dal netto rifiuto che Iacovacci aveva posto ad una trattativa seria e concreta. Francamente ci riesce difficile capire come mai non si sia dato peso effettivo all’offerta di Gubitosa, esponente di un’azienda solida e di livello nazionale (vi possiamo assicurare che abbiamo avuto i nostri riscontri sulla valenza di un’ impresa che ha come partner e interlocutrici aziende pubbliche e private, conosciutissime e di notevole lignaggio e prestigio). E quel che è piu’ grave, viste le ristrettezze economiche e tempistiche, non si sia avuto contezza dei termini temporali dell’offerta, che scadeva perentoriamente il 3 giugno. Una scadenza non fissata a caso o per capriccio da parte di HS, ma semplicemente dettata dall’imminenza delle scadenze Federali da onorare. Il 3 giugno, ad avviso di Gubitosa, era il termine ultimo che poteva essere concesso, semplicemente perché HS potesse avere modo e tempo materiale per entrare direttamente nel pacchetto azionario dell’AS Avellino, avere almeno quattro giorni di tempo per poter richiedere la documentazione originale, verificare l’attendibilità della documentazione che era stata consegnata all’azienda di Pietradefusi, in fase di valutazione, e sulla base della quale era stata fatta l’offerta, e poi, proprio ieri (venerdì) poter andare dal notaio. Ora appare del tutto evidente che in soli quattro giorni era praticamente impossibile effettuare e definire tutte le competenze e procedure burocratiche
Ma ora, il problema grosso è dovuto al fatto che Gubitosa pare si sia stancato di tutta questa ritrosia nei suoi confronti e tutto questo pressappochismo rispetto alla gravità del problema finanziario da parte della società biancoverde, ed in particolar modo di Iacovacci. Adesso sarà molto difficile che Gubitosa possa tornare sui suoi passi, e comunque il giovane imprenditore ha già fatto sapere che lui vuole vederci chiaro sulla reale situazione dell’AS Avellino. E un primo, chiarissimo passo in questa direzione non potrà non essere rappresentato dalla formalizzazione (con tutti gli oneri economici che l’operazione comporta) dell’iscrizione della squadra bianco verde al prossimo campionato, che dovrà essere onorata interamente dal duo Taccone-Iacovacci (il primo ha già fatto sapere che non ci saranno problemi per quanto lo riguarda; e cosi ci si augura anche il secondo). Poi, chissà, magari con un’auspicabile resipiscenza ed una nuova insistita richiesta di acquisizione del proprio pacchetto azionario da parte di Iacovacci nei suoi confronti, non possa indurre Gubitosa a riconsiderare e rivalutare un suo ingresso nella società di Piazza Libertà. Ed a questo punto è proprio quello che i tifosi si augurano possa finalmente accadere. Diversamente, ripetiamo, si avrebbe uan società dal respiro molto corto.