ASL Avellino, sprechi e mancanze: la nota dell’Unione Nazionale Consumatori
La Delegazione Irpina dell’Unione Nazionale Consumatori esprime forti riserve in merito alla delocalizzazione all’ex “Maffucci” di diversi uffici dell’ASL (distretti sanitari con ambulatori e laboratori). E’ difatti scandaloso che mentre vengono denunciati disservizi di inaudita gravità come la carenza di presidi sanitari essenziali (come ad esempio i cateteri, sacche, ecc…), l’ASL non colga l’occasione per ridurre notevolmente i costi gestionali per assumere al contrario una scelta che rende proibitivo l’accesso ai servizi a categorie di utenti come le persone anziane, i bambini e i disabili. Va infatti sottolineato come questa scelta sia del tutto illogica rispetto alle esigenze dei cittadini, che devono viceversa essere serviti in una zona centrale della città, soprattutto se si considera la prossimità che va garantita tra distretti sanitari ed assistiti. La possibilità di spostare tali uffici all’ex “Moscati” va senza dubbio in questa direzione, ma come UNC vogliamo sottolineare l’aspetto organizzativo ed economico che viene eluso con questa decisione dei vertici dell’ASL: non va infatti trascurato il fatto che, attualmente, la dislocazione dell’Ufficio Legale, Ufficio Provveditorato e Ufficio Affari Finanziari presso la sede distaccata di Via Iannaccone (edificio di fronte all’INAIL) pesa sui contribuenti per un importo annuo pari a 150mila euro. E’ del tutto evidente che si tratta di uffici, al pari della direzione generale, che non hanno alcuna interlocuzione con gli utenti dei servizi sanitari, e che quindi possono essere tranquillamente sistemati – senza ricadute negative sui cittadini – nella struttura dell’ex “Maffucci”, realizzando anche un notevole risparmio, che in tempi di tagli alla Sanità andrebbe a tutto vantaggio della qualità dei servizi offerti, a partire proprio dall’eliminazione di disservizi indegni di un Paese civile.
Com’è evidente si tratta di considerazioni razionali e di buon senso, che ci auguriamo vengano tenute nella debita considerazione dai livelli decisionali dell’ASL. Se così non fosse, ci troveremmo di fronte all’ennesima dimostrazione della distanza esistente fra tali livelli e la realtà del territorio di cui devono prendersi cura.
Il Delegato Provinciale UNC
Enrico Ferrara