Avellino – Bisceglie 0 – 1, l’inconcludenza degli avanti ed un errore inenarrabile del portiere biancoverde regalano tre punti ai Pugliesi
Avellino – Bisceglie 0 – 1
Avellino: Abibi, Celjak, Illanes, Morero, Laezza, Parisi (dal 64′ Alfageme), Micovschi, Silvestri (dal 52′ Albadoro), Di Paolantonio, Rossetti (dal 79′ Carbonelli), Charpentier (dal 79′ De Marco). A disposizione: Tonti, Pizzella, Zullo, Njie, Falco, Evangelista, Petrucci. All.: Ignoffo.
Bisceglie: Casadei, Zigrossi, Hristov, Piccinni, Mastrippolito (dal 63′ Turi), Abonckelet, Zibert, Rafetraniaina (dall’87′ Diallo), Cardamone, Longo (dall’87′ Camporeale), Gatto (dal 74′ Manicone). A disposizione: Borghetto, Tarantino, Wilmots, Montero, Carrera, Spedaliere, Ferrante, Estol. All.: Vanoli.
Arbitro: Giaccaglia di Jesi. Assistenti: Ciancaglini di Vasto e Di Monte di Chieti.
Marcatore: al 51′ Gatto.
Ammoniti: Mastrippolito (B), Rossetti, Morero, Alfageme, Turi (B). Angoli 3-1. Rec.: 1′ pt; 5′ st.
L’Avellino era chiamato a fare la partita tra le mura amiche contro un Bisceglie non trascendentale, ma l’inconcludenza dei suoi avanti ed una scellerata uscita del portiere Abibi, ad inizio ripresa, hanno finito per regalare tre punti d’oro agli ospiti.
Mister Ignoffo, fedele al motto che recita “Squadra che vince, non si cambia” non ha inteso cambiare nè assetto, nè formazione (ove si eccettui l’avvicendamento di De Marco con Silvestri), pur dovendo affrontare un tipo di gara che richiedeva forse un’interpretazione diversa sul piano tattico. Al cospetto di una squadra, il Bisceglie, che chiedeva a questa gara di interrompere il proprio trend di risultati negativi, che, come ampiamente prevedibile, si sarebbe messa, spesso e volentieri, con tutti i propri effettivi dietro la linea della palla, l’Avellino ha saputo impostare poco e male la propria manovra offensiva, creando poche occasioni per fare male agli avversari.
Nella prima gara dove i Lupi erano chiamati a non aspettare le iniziative degli avversari, sono andati in difficoltà. Ma c’è da dire che in questa gara sono mancate anche le verticalizzazioni ed i cambi di gioco sono risultati revedibili per la difesa avversaria, che, strette le proprie maglie, ha avuto gioco facile negli anticipi e negli interventi a spazzare la propria area di rigore. Ignoffo, che pure nelle precedenti partite aveva avuto l’innegabile merito di leggere attentamente l’evoluzione tattica delle stesse, questa volta ha pervicacemente perseverato con lo stesso assetto per l’intera prima frazione di gioco.
In pratica, i Pugliesi hanno avuto in regalo dai padroni di casa un primo tempo fatto di azioni più o meno prevedibili, che il solo terminale offensivo, Charpentier, che erano continuamente francobollato da due “marcantoni” che non lo facevano neppure respirare.
Nell’intervallo, il tecnico palermitano ha dato disposizione ad Albadoro di accelerare il proprio riscaldamento per scendere in campo alla ripresa delle ostilità. Ma ad inizio ripresa il cambio non è avvenuto immediatamente, e, quarda caso, dopo soli sei minuti il Bisceglie è passato incredibilmente in vantaggio, grazie ad un suicidio incredibile del portiere Abibi, che ha letteralmente perso la testa, uscendo fino alla trequarti per cercare di andare a contrastare un attaccante del Bisceglie, che aveva ricevuto palla e si stava involando verso la porta avellinese. Ma la scelleratezza del portiere albanese è consistita nel lasciare immotivamtente sguarnita la propria porta, atteso che si era davanti ad un classico contropiede “due contro due”, che non richiedeva assolutamente l’intervento dell’estremo difensore biancoverde. Sta di fatto che il pugliese Longo ha eluso l’intervento del portiere, ha scaricato sul compagno di squadra Gatto che sopraggiungeva, che ha segnato il più facile dei gol da una ventina di metri con la porta completamente vuota.
Dopo il clamoroso gol concesso agli avversari, mister Ignoffo ha tolto dalla contesa Silvestri per proporre finalmente Albadoro. Ma ormai la frittata era stata già fatta, ed il cambio tattico si è rivelato tardivo, oltre che inconcludente, anche perchè lo stesso attaccante ex Ternana non è poi riuscito, nel corso del residuo di gara, a”giustificare” la propria presenza in campo. Il mister dell’Avellino ha effettuato anche altri cambi, facendo entrare in particolare, Alfageme, e provando a giocare con tre punte, oltre allo stesso Micovschi.