Avellino – Brescia 1 – 1, solo un pareggio per i Lupi ma i segnali sono assai incoraggianti
Avellino – Brescia 1 – 1
Avellino: Radunovic, Donkor, Biraschi, Diallo, Belloni (30′ st Verde), D’Angelo, Omeonga, Lasik, Asmah, Castaldo, Mokulu. A disposizione: Frattali, Perrotta, Crecco, Soumarè, Paghera, D’Attilio, Jidayi, Camarà. All.: Toscano.
Brescia: Minelli, Somma, Lancini E., Calabresi, Coly, Bisoli, Pinzi, Martinelli (42′ st Rosso), Morosini (14′ st Ndoj), Bonazzoli (37′ st Camara), Caracciolo. A disposizione: Arcari, Crociata, Lancini N., Vassallo, Modic, Boniotti. All.: Brocchi.
Arbitro: Federico La Penna di Roma. Assistenti: Francesco Fiore di Barletta e Manuel Robilotta di Sala Consilina.
Marcatori: 10′ st Caracciolo, 20′ st Castaldo.
Note: ammoniti: Morosini (B), Calabresi (B), Pinzi (B), Ndoj (B), Bisoli (B); espulso Diallo al 93′ per doppia ammonizione. Calci d’angolo 8-0; recupero: 1′ pt e 5′ st.
Alla fine è venuto fuori un pareggio, ma questo match dell’Avellino di Mimmo Toscano è stato davvero positivo. Per diversi motivi. A cominciare dall’atteggiamento mentale dei calciatori in maglia biancoverde, soprattutto i ragazzi esordienti (il 19enne Diallo e i 20enni Asmah e Omeonga), che hanno tenuto il campo in maniera insospettabilmente efficace. Se l’Avellino non è affatto dispiaciuto è stato, poi, per lo spirito battagliero e la voglia di fare dell’intero undici irpino, addirittura nuovo per sette undicesimi rispetto alla passata stagione.
La squadra di Toscano era imbottita di giovani, che hanno saputo reggere al confronto con il secondo campionato nazionale, anche perchè guidati dai due veterani D’Angelo e Castaldo, che hanno saputo “trasferire” parte del proprio carattere, della loro “vis pugnandi” a tutti i compagni. Era ciò che si aspettava il mister, nuovo anch’egli: la giusta chimica, l’intesa soprattutto mentale tra vecchi e nuovi.
Davanti a circa settemila spettatori, i biancoverdi hanno fatto vedere diverse cose buone, ed anche qualche giocata niente male sul piano dell spettacolarità, con alcuni cambi di gioco efficaci, che lasciano immaginare ampi margini di miglioramento per questo Avellino. Il centrocampo, che, inutile nasconderlo, era il reparto maggiormente sotto esame, ha dato risposte positive, sia dai tre interni D’Angelo, Omeonga e Lasik (che soprattutto nel primo tempo ha saputo dare qualche palmare saggio delle proprie qualità tecniche, soprattutto con un paio di cambi di gioco di 40 metri da sinistra a destra, a favore di Castaldo, davvero pregevoli), ma anche dai due esterni Asmah e Belloni, i quali, sebbene maggiormente votati alla fase offensiva, all’occorrenza hanno dato una mano concreta anche all’interdizione a supporto dei tre difensori.
Il match ha visto emergere nella prima metà del primo tempo l’Avellino che ha spinto con convinzione e con costanza, creando almeno due occasioni clamorose, con Castaldo di testa sotto misura, e soprattutto con Mokulu, che a tu per tu con il portiere avversario non è ruscito a superarlo nell’ultimo dribbling. Nella seconda parte del primo tempo, invece, approfittando del fatto che gli uomini di Toscano hanno saggiamente tirato un pò il fiato, sono venuti fuori i ragazzi di Brocchi, che però oltre ad un possesso palla prolungato non sono riusciti ad andare, tanto è vero che il giovane portiere serbo dell’Avellino, Radunovic, non ha dovuto compiere parate impegnative.
Ad inizio ripresa ci saremmo aspettati il ritorno dei Lupi, invece è stato ancora il Brescia a menare le danze, pur continuando in un gioco scarsamente propositivo per le finalizzazioni. E’ accaduto, comunque, che dopo dieci minuti dall’inizio della ripresa, da una punizione dai 25 metri, il talento del veterano Caracciolo sia risultato determinante, perchè dal calcio piazzato l’airone ha tirato fuori una parabola mortifera ed imparabile per Radunovic, portando, forse immeritatamente, in vantaggio le Rondinelle.
Subito il gol, i Lupi hanno saputo tirare fuori il carattere ed hanno comincato a presidiare maggiormente con una certa assiduità la trequarti avversaria. Un primo colpo di testa di D’Angelo (autore di una prova davvero magistrale, non solo sul piano dell’abnegazione ma anche per quel che attiene alle occasioni da gol che si è saputo costruire) è stato fortunosamente respinto dal portiere lombardo. Ma poi, al 20′, su una rimessa dalla linea laterale di destra a circa dieci metri dal fondo campo, effettuata da Belloni, Mokulu ha spizzato di tessta all’indietro per Castaldo che, sotto misura, sempre di testa ha messo dentro la rete dell0 strameritato pareggio. Ma il punto sicuramente non bastava ai Lupi che, hanno ripreso a spingere con maggiore vigorìa, arrivando anche alla segnatura con un colpo di testa di D’Angelo su ottima punizione a giro dalla sinistra calciata da Verde (che era entrato negli ultimi 15′, al posto di uno stremato Belloni, andando a a posizionarsi alle spalle della coppia Mokulu-Castaldo), ma l’arbitro su segnalazione del secondo assistente ha annullato il gol che avrebbe dato il giustissimo vantaggio ai Lupi.
In definitiva, almeno guardando alla cronaca e alle occasioni avute dalle due contendenti, l’Avellino è uscito dal campo con il rammarico di non avere ottenuto il bottino pieno. Ma se guardiamo alla prestazione complessiva, rimane ai biancoverdi la soddisfazione di avere fatto tanto per meritare i tre punti. Il che, se solo si pensa a quanto era successo nel precampionato, è già assai positivo, ed indicativo che i ragazzi di Toscano sono sulla buona strada.