Avellino – Cassino 3 – 0, i Lupi non hanno perso ancora il vizio: primo tempo sonnacchioso, ripresa prorompente
Avellino – Cassino 3 – 0
Avellino: Lagomarsini, Nocerino (dal 68′ Patrignani), Morero, Dondoni, Parisi, Gerbaudo, Matute, Tompte (dal 56′ Carbonelli), Ventre (dal 73′ Mentana), Tribuzzi (dall’ 80′ Acampora), Sforzini (dall’85’ Ciotola). A disposizione: Bruno, Mikhaylovskiy, De Vena, Buono. All.: Graziani.
Cassino: Palombo, Tomassi (dal 71′ Cococcia), Camara, Brack, Mannone, Ricamato, Carcione (dal 67′ Darboe), Tirelli, Prisco, Marcheggiani, Tribelli (dal 61′ Zegarelli). A disposizione: Della Pietra, Lombardi, Centra, Sfavillante, Proto, Di Nardi. All.: Urbano.
Arbitro: Nicolini di Brescia. Assistenti: Sonetti-Ivanavic Fiore.
Marcatori: al 47′ Tribuzzi, al 60′ Sforzini (rig.), al 94′ Carbonelli.
Espulso: al 59′ Brack (C). Ammoniti: Gerbaudo, Mentana. Angoli: 13-4. Rec.: 2′ pt; 5′ st.
Era uno scontro diretto per il primato, ed i Lupi sono riusciti a portare via dal Partenio-Lombardi l’intera posta in palio. Alla fine, i Lupi hanno addirittura mortificato nel risultato un ottimo avversario. Il Cassino ha dimostrato di essere una delle migliori squadre del girone, ma quest’oggi, un pò per incapacità propria, molto per capacità dei suoi avversari, ha dovuto chinare il capo davanti all’Avellino.
Eppure gli uomini di Graziani hanno tenuto fede al vecchio detto che recita: “Il lupo perde il pelo ma non il vizio”. E sì, perchè, ancora una volta, hanno stentato alquanto ad entrare in partita e si sono fatti superare, sia nel gioco, che nelle occasioni da rete, da un Cassino ottimo interprete della categoria, con alcune individualità che in serie D fanno la differenza.
I Lupi hanno affrontato il match con piglio certamente diverso rispetto a sette giorni orsono, ma, per tutta la prima frazione di gioco, anche in ragione di un assetto tattico forse eccessivamente votato all’offensiva, hanno lasciato troppo campo agli avversari nella zona nevralgica del campo, dove agiva l’esperto Carcione, dotato di un’ottima visione di gioco e soprattutto di un buona padronanza della palla.
Il Cassino aveva gioco facile nella fase di non possesso, anche perchè Gerbaudo non solo stentava a far partire la manovra avellinese, ma appariva svagato e poco reattivo nel andare a riprendere palla, lasciando il solo Matute a “cantare e a portare la croce”. Cosi, il primo tempo si caratterizzava per una più marcata pericolosità degli ospiti, che al 13′ si divoravano un’occasione colossale con Prisco, che tirava a porta sguarnita (per un’uscita scriteriata di Lagomarsini) ma la sfera era allontanata proprio sulla linea di porta da Morero. L’Avellino rispondeva dieci minuti dopo con Gerbaudo che con il piede mancino faceva partire un gran tiro da fuori, ma il portiere ospite salvava in angolo. A pochi minuti dal riposo, era ancora il Cassino, con lo sgusciante Tribelli a preoccupare non poco la retroguardia biancoverde, che veniva salvata da un intervento in due tempi di Lagomarsini.
Nella ripresa la musica cambiava immediatamente: al 2′ Tribuzzi, che stava agendo sulla sinistra, si accentrava e, dai sedici metri, faceva partire un gran destro al volo che finiva la sua corsa in fondo al sacco alla destra dell’incolpevole pipelet laziale. Il vantaggio improvviso aveva il potere di scuotere i Lupi. Ma il Cassino si mangiava l’immediato pareggio con Prisco, che non era lesto ad approfittare, a due metri dalla porta, di un’indecisione di Lagomarsini. Al quarto d’ora della ripresa, la difesa laziale si mostrava oltremodo “generosa” nei confronti di Sforzini, che era lesto ad aprofittare di un pasticciaccio tra centrale e portiere ospite, e cercava di indirizzare a rete ma un avversario, alla disperata, ci metteva un braccio. Rigore ed espulsione. Dal dischetto lil 34enne bombere biancoverde non perdonava e metteva in ghiaccio la vittoria dei Lupi.
Con due gol di vantaggio e con gli avversari ridotti in dieci, per i ragazzi di Graziani era compito agevole gestire il match. La girandola di sostituzioni, sia dall’una che dall’altra parte, non cambiava sostanzialmente le cose in campo, e, in pratica, nell’ultimo terzo di gara, si giocava solo per “l’accademia”. Anche se al 95′ c’era il tempo e lo spazio per un pò di gloria per il 18enne Carbonelli, che era lesto ad impossessarsi di un pallone vagante nell’area avversaria e a siglare il suo primo gol in serie D.
Vittoria sicuramente meritata per i Lupi, sebbene il punteggio finale penalizzi eccessivamente il Cassino, che di certo reciterà un ruolo importante in questo campionato. L’Avellino sale a quota 13 e consolida il primato in classifica. Ma per la vera e propria fuga, i tifosi biancoverdi dovranno ancora pazientare almeno fino alla fine del girone di andata.