Avellino – Catania 3 – 6, per i Lupi una sconfitta umiliante che fa davvero riflettere sui loro limiti strutturali

Avellino – Catania   3 – 6

Avellino: Abibi, Zullo, Morero, Laezza, Celjak, Palmisano (dal 73′ Carbonelli), Di Paolantonio, Rossetti (dal 61′ Silvestri), Micovschi, Alfageme (dall’85’ Petrucci), Albadoro. A disposizione: Tonti, Pizzella, Njie, Falco, Saporito, Corcione. All.: Ignoffo.

Catania: Furlan, Biondi, Silvestri, Saporetti, Pinto, Dall’Oglio (dal 67′ Mazzarani), Lodi, Llama (dal 58′ Welbeck), Sarno (dal 68′ Catania), Di Piazza (dal 73′ Curiale), Di Molfetta (dal 74′ Bucolo). A disposizione: Martinez, Noce, Mbende, Marchese, Pecorino, Liguori. All.: Camplone.

Arbitro: De Santis di Lecce. Assistenti: Mittica e Gregorio di Bari.

Marcatori: al 23′ Di Piazza (C), al 30′ Lodi(C), al 35′ Albadoro,  al 50′Di Piazza, al 69′ Welbeck (C), al 72’′ Mazzarani (C), al 75′ Bucolo (C), al 77′ e all’ 81′ Di Paolantonio (rig.).

Ammoniti: Dall’Oglio e Furlan. Angoli 4-4. Rec.: 2′ pt; 4′ st.

 

Una sconfitta umiliante, senza alcun attenuante, addirittura incredibile per come si è andata decantando. Il punteggio tennistico a sfavore, determina un record negativo nella lunga storia dell’U.S. Avellino: mai i lupi avevano incassato finora sei reti tra le mura amiche. La differenza tecnica complessiva a favore degli Etnei è stata ancor di più rimarcata dai problemi strutturali della squadra di Ignoffo, che questa gara ha restituito in maniera brutale.

Troppo brutto ed inconsistente l’Avellino, oppure semplicemente fuori portata la compagine di Camplone per i Biancoverdi? La verità come sempre sta nel mezzo. Ma c’è anche da dire che se una squadra complessivamente meno forte rispetto alla sua rivale di turno non cerca di sopperire con la personalità ed il carattere, non ci mette grinta, abnegazione e forza di volontà, il gap non solo non viene in alcun modo colmato, ma anzi i meriti dei forti vengono esaltati e le lacune dei deboli accentuate.

Ed è esattamente ciò che emerso da questa incredibile debacle dei Lupi. Che l’Avellino avesse dei limiti strutturali, distribuiti in tutti e tre i reparti era risaputo alla vigilia di quest’esordio di campionato, ma le buone partite disputate dai biancoverdi in Coppa Italia avevano fatto sperare che, sulle ali dell’entusiasmo, il confronto con il Catania potesse essere retto con qualche chance di risultato positivo. Certo, anche il mancato utilizzo degli ultimi tre arrivati in casa Avellino (De Marco, Illanes e Karic) ha spiazzato mister Ignoffo, che si è visto privato della possibilità di poter sanare, soprattutto con il centrocampista del Genoa, i problemi in mezzo al campo.

Invece al cospetto di un Catania che giusto a centrocampo e sugli esterni ha costruito la propria schiacciante superiorità, l’Avellino ha proposto, nella catena di destra, Palmisano (interno destro che lo scorso anno era in Eccellenza) e Celjak esterno destro adattato, considerato che l’ex Benevento ed Alessandria è un difensore.

Se poi a questo si aggiunge il fatto che la panchina biancoverde era composta da tanti ragazzini della Juniores di Dario Rocco, ci si rende conto che, almeno oggi, c’era ben poco da fare contro calciatori, vedi Ciccio Lodi, che hanno giocato centinaia di partite in serie A.

Le nove reti del match:

al 23′ cross dalla sinistra dell’esterno mancino catanese Pinto per il tap-in di Di Piazza che anticipa Morero e mette dentro sotto misura;

al 30′ un calcio franco dai 22 metri dello specialista Lodi porta il Catania sul doppio vantaggio, grazie ad un tiro rasoterra che si insacca a fil di palo alla destra di un Abibi, apparso sorpreso dalla parabola del mancino siciliano;

al 35′ Albadoro accorcia per i Lupi a seguito di un tiro in area respinto dal portiere, che viene ripreso dall’ex Ternana e scaraventato in rete da pochi passi.

Nella ripresa, al 5′, il Catania fa tris ancora con Di Piazza che, dopo aver raccolto un assist da Di Molfetta, scavalca con un pallonetto beffardo il portiere Abibi;

Quando si dice la forza di una rosa che offre una panchina degna dei titolari; il Catania effettua tre sostituzioni, e tutti e tre i neo entrati vanno in gol in rapida successione: Welbeck, Mazzarani e Bucolo in soli sei minuti segnano ancora e portano il totale degli Etnei a sei umilianti marcature sul groppone dei Lupi. Che in un rigurgito di orgoglio, con Di Paolantonio, vanno in gol due volte: al 77′, a conclusione di un’azione insistita in area da parte dell’ex Teramo, e all’81’ su calcio di rigore concesso per atterramento in area di Alfageme da parte del portiere Furlan.

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