Avellino – Città di Anagni, le pagelle ai Lupi: da salvare le prove di Morero, Parisi, Matute e Sforzini, tutti gli altri dietro la lavagna

Lagomarsini   5.5 

Non particolarmente impegnato, il pipelet biancoverde non è apparso particolarmente brillante e sicuro di sè come nella trasferta di Anzio; sul gol subito forse poteva essere più reattivo;

Patrignani    5 

La struttura fisica e la gamba per affondare sulla destra non gli manca, ma francamente non ci pare affidabile quando deve assicurare la dovuta copertura in fase difensiva; distratto e scarsamente grintoso, sul gol dei Frusinati poteva andare a coprire l’avversario, ma le diagonali non sono assolutamente il suo forte;

(dal 55’ Carbonelli  5.5 

Volenteroso ma decisamente inconcludente e forse anche troppo testardo nel portare palla con la testa bassa);

Morero   6.5 

I galloni di capitano lo hanno responsabilizzato assai e la sua concentrazione ne ha davvero guadagnato; esperienza e autorevolezza da vendere, purtroppo si ritrova a dover guidare una retroguardia piuttosto svagata;

Mikhaylovskiy  5

Nel primo tempo un mezzo disastro: impacciato e lento assai, tanto che gli avversari sono quasi chiamati a fare pressing su di lui; nel secondo tempo cerca di dare una mano in fase di spinta; ad ogni modo, nel suo ruolo,  serve come il pane un elemento veloce e con maggiore risolutezza;

Scarf   5

Quasi il clone di Mikhaylovskiy , se non nel fisico e nelle caratteristiche tecniche, sicuramente nell’atteggiamento e nell’approccio al match: troppo distratto e “tenero” con gli avversari;

(dal 29′ Tompte  5.5

Entra in campo subito, appena alla mezzora di gioco, ma quasi nessuno se ne accorge, perchè il suo impatto non è travolgente, e la sua velocità incide poco, visto che non riesce a trovare la giusta posizione e soprattutto il passo consueto; ha il grande merito di mettere un cross al bacio per la testa di Sforzini che realizza il gol del pareggio);

Tribuzzi   5.5 

Il ragazzo c’è perchè ha tecnica da vendere, ma non sempre le intenzioni sono seguite dai fatti: ha il difetto di portare troppo la palla e di finire spesso nelle maglie strettissime degli avversari);

 (dal 63’  Mentana   5

Inconcludente, evanescente, quasi inesistente: dalla sua soltanto il “vantaggio” di essere under);

Matute    6.5 

Lavora palloni in quantità industriale e riesce a trovarsi sempre nel vivo del gioco, segno evidente che sul piano atletico il giocatore è una grossa garanzia; la sua esperienza e soprattutto la grande gamba negli spazi larghi, lo portano ad essere in ogni dove, anche al 95′; giù il cappello dinanzi all’enorme abnegazione dell’ex Crotone;

Gerbaudo    5

Irriconoscibile rispetto alle primissime uscite; la classe c’è ma la concentrazione latita; da uno del suo livello tecnico ci si aspetta sempre la giocata risolutiva, ma quest’oggi è risultato quasi irritante;

Parisi   6.5 

Il ragazzo sta facendo passi da gigante e sta acquisendo grande autorevolezza, non solo per quel che attiene la personalità, ancora in fase evolutiva, ma anche sul piano tecnico-tattico, perchè ha l’intuito e la tempistica giusta per giocare palloni importanti in fase di costruzione, e per tamponare efficacemente in fase difensiva;

De Vena   S.V. 

(Dal 4′  Ciotola 5.5

Entra a freddo e non riesce a scuotere la squadra dal torpore in cui è caduta; spesso porta palla ma non riesce a trovare gli sbocchi giusti;

Dal 55’  Acampora   6

Il biondo centrocampista porta un buon contributo alla proposizione biancoverde; vista la scarsa vena di Gerbaudo, forse sarebbe stato ancora più utile sin dall’inizio della gara);

Sforzini  6.5 

Terzo gol in tre partite giocate: è la media che sognano per lui i tifosi biancoverdi; il gigante romano risponde presente all’invito di Tompte, e comincia seriamente a dare un senso concreto al suo ingaggio; avanti cosi, caro Nando;

All.: Graziani  6 

Da tecnico assai esperto della categoria, sa sfruttare al meglio i cinque cambi, riuscendo a cogliere puntualmente i correttivi da apportare. I medici, pur autorizzandolo ad andare in panchina, gli avevano vietato di arrabbiarsi e soprattutto di gridare durante la gara, forse per questo i ragazzi  non lo hanno “ascoltato” a dovere.

 

 

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