Avellino, contrasto ai furti: un arresto e quattro denunce in città
Un arresto, quattro denunce in stato di libertà e cinque proposte per l’emissione di Foglio di Via Obbligatorio, questo il risultato di una brillante intuizione investigativa avuta dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Avellino. Nella serata di ieri un equipaggio dell’Arma, a bordo di auto civetta, stava effettuando un servizio perlustrativo finalizzato al contrasto della piaga rappresentata dalla criminalità predatoria, quando l’attenzione dei militari veniva carpita da un gruppo di individui che, per l’atteggiamento sospetto tenuto all’interno di un esercizio commerciale, apparivano meritevoli di attenzione.
Identificati i soggetti in sei cittadini romeni, quattro donne e due uomini tutti di età compresa tra i 18 ed i 38 anni residenti in un campo nomadi della periferia capitolina, i Carabinieri decidevano di accompagnarli in caserma per sottoporli ad ulteriori accertamenti. Il responso dei rilievi fotografici e dattiloscopici confermava che tutti erano già ben noti alle Forze di Polizia nonché in possesso di numerosi alias, false generalità dichiarate in passato in occasione di pregressi controlli, e che uno di essi, una 28enne, era gravata da un ordine di carcerazione poiché responsabile di reati contro il patrimonio commessi in Provincia di Viterbo.
La donna veniva così tratta in arresto e tradotta presso la Casa Circondariale di Bellizzi Irpino. All’esito di ulteriori sviluppi investigativi i Carabinieri raccoglievano elementi indiziari, a carico di quattro di essi, che ne portavano al deferimento in stato di libertà, alla Procura della Repubblica diretta dal Procuratore Dr. Rosario Cantelmo, in quanto ritenuti responsabili di un furto commesso nei giorni scorsi ai danni di una rivendita di tabacchi del Capoluogo. Tutti gli stranieri, ad eccezione della donna tratta in arresto, venivano infine allontanati con Foglio di Via Obbligatorio al fine di scongiurarne il ritorno in città e comuni limitrofi, mentre proseguono le indagini dell’Arma tese ad accertare l’eventuale coinvolgimento dei medesimi in ulteriori analoghi episodi.