Avellino – Cremonese 0 – 0, un pari che sta molto stretto al Lupi
Avellino-Cremonese 0 – 0
Avellino: Radu, Laverone, Ngawa, Migliorini, Marchizza, Gavazzi, De Risio, Di Tacchio, Bidaoui, D’Angelo Castaldo (dal 19′ Asencio). A disposizione: Lezzerini, Pozzi, Pecorini, Kresic, Falasco, Evangelista, Rizzato, Carbonelli, Wilmots. All.: Novellino.
Cremonese: Ujkani, Cinaglia, Canini, Garcia Tena, Renzetti, Arini, Pesce (dall’84′ Cinelli), Cavion, Castrovilli (dal 67′ Piccolo), Brighenti, Paulinho (dal 79′ Scappini). A disposizione: Ravaglia, D’Avino, Procopio, Marconi, Putzolu, Macek, Gomez. All.: Tesser.
Arbitro: Di Paolo di Avezzano. Assistenti: Cangiano di Napoli e Fiore di Barletta. Quarto uomo: Natilla di Molfetta.
Ammoniti: Marchizza, Garcia Tena (C), Cavion (C). Angoli: 8-5. Rec.: 3′ pt; 2′ st.
Al cospetto di una Cremonese solida, compatta e concreta, che sa gestire la fase di non possesso come poche altre nel campionato cadetto di quest’anno) l’Avellino non è riuscito a passare e deve accontentarsi del punticino. I ragazzi di mister Novellino hanno fatto tutto ciò che era nelle loro attuali possibilità, al netto di una clamorosa falcidia di titolari, cui si è aggiunto l’infortunio di Gigi Castaldo dopo un solo quarto d’ora di gioco. Del resto, una panchina fatta di ragazzini non avrebbe potuto garantire cambi adeguati al tecnico di Montemarano che, oltre alla necessitata sostituzione a freddo del bomber di Giugliano (con l’ottimo Asencio), addirittura non ha effettuato nessun altro cambio in questa gara. Lo stesso Gavazzi, buttato dentro dal primo minuto (dopo oltre sedici mesi che non giocava una gara intera), è rimasto in campo per tutti i novanta minuti.
Ma, pur nella penuria di scelte tecnico-tattiche a disposizione di Monzon, l’Avellino ha saputo tirare fuori una prestazione sostanzialmente positiva contro un’avversaria che veleggia meritatamente nelle primissime posizioni della classifica. In effetti, tolta la prima parte del primo tempo, caratterizzata da una marcata padronanza del campo da parte degli uomini dell’ex tecnico biancoverde Attilio Tesser (applaudito da tutto lo stadio), è stato l’Avellino a fare la partita, ed al tirar delle somme, detto francamente, e senza tema di smentita, la compagine biancoverde è anche risultata, tra le due contendenti, quella che ha cercato con maggiore convinzione la via della rete, non riuscendovi soltanto per qualche imprecisione di troppo dei suoi avanti, e per un paio di parate di altissima classe da parte del portiere lombardo.
Nel secondo tempo la spinta dei Lupi è diventata ancor più costante e decisa, ma la retroguardia cremonese ha fatto quadrato attorno ad Ujkani, respingendo con ordine e bravura tutti i tentativi portati dai biancoverdi; tra i quali è emersa la verve ed imprevedibilità di Bidaoui, che, nonostante i raddoppi puntuali di Arini (buona la gara dell’altro ex avellinese in campo), ha imperversato sulla trequarti sinistra, fallendo poi sistematicamente l’ultimo decisivo tocco. I Lupi ci hanno provato spesso anche dalla destra, dove Laverone andava a sovrapporsi a Gavazzi (buona la partita del redivivo calciatore valtellinese), mettendo alcuni palloni invitanti per il volenteroso Asencio, che è apparso troppo solo per impensierire seriamente la munita difesa ospite.
Il pareggio, che arriva dopo le due vittorie consecutive con Ternana e Brescia, non ridimensiosa certamente i Lupi ,che anche quest’oggi, contro un’avversaria di notevole livello, hanno palesato una buona condizione fisico-atletica, ma anche una discreta autostima, che si è estrinsecata con alcune giocate davvero apprezzabili sul piano spettacolare. Sugli scudi la mediana biancoverde con il trio Di Tacchio-De Risio e lo stesso D’Angelo (con il capitano che inizialmente Novellino aveva trasformato in “sottopunta” accanto a Castaldo) che ha dimostrato una grande solidità in fase di non possesso, utilissima per Migliorini e compagni, che hanno rischiato pochisismo là dietro. A proposito di difesa, una nota particolare la merita senz’altro Ngawa, che, schierato a sorpresa centrale, ha tirato fuori una prestazione incredibilmente positiva, mettendo praticamente la “museruola” al temutissimo Paulinho.
Insomma, per l’Avellino un solo punto in classifica, ma di sicuro all’insegna della ritrovata fiducia e serenità da parte della tifoseria biancoverde.