Avellino – Crotone 0 – 0, per i Lupi un punticino che serve solo per la tranquillità
Avellino – Crotone 0 – 0
AVELLINO: Frattali, Pisano, Jidayi, Biraschi, Visconti, D’Angelo (dal 30′ st. D’Attilio), Paghera, Arini, Insigne, Gavazzi, Castaldo (dal 30′ st. Mokulu). A disp.: Offredi, Nica, Tavano, Pucino, Joao Silva, Rea, Sbaffo, Chiosa. All. Marcolin.
CROTONE: Cordaz, Garcia Tena, Claiton (dal 15′ st. Cremonesi), Ferrari, Zampano, Paro (dal 15′ st. Capezzi), Salzano, Modesto (dal 7′ st. Balasa), Di Roberto, Palladino, Stoian. A disp.: Festa, Cremonesi, De Giorgio, Torromino, Barberis, Capezzi, Martella, Sabbione. All. Juric.
Arbitro: Manganiello di Pinerolo
Assistenti: Andrea Chiocchi di Foligno e Damiano Margani di Latina. Quarto uomo: Antonio Rapuano di Rimini.
Ammoniti: 35′ pt. Salzano (C), 44′ pt. Ferrari (C), 4′ st. Visconti, 26′ st. Insigne.
Note: Corner: 5-4 – Rec.: 1′ pt., 3′ pt.
Il nuovo Avellino di Marcolin ottiene un punticino contro il Crotone, tutto sommato utile ai fini della tranquillità. Chi si aspettava una squadra biancoverde arrembante, che attaccasse gli avversari a testa bassa, alla spasmodica ricerca della vittoria, è rimasto sostanzialmente deluso.
Il 4-3-3 del nuovo tecnico avellinese, è rimasto solo sulla carta, perchè in realtà la scelta dei suoi interpreti ha fatto pensare sin da subito ad un prudentissimo “albero di Natale”, predisposto essenzialmente a scopo difensivo. Giocare con Castaldo terminale offensivo (quando si sa che il giuglianese è una seconda punta, che spazia per l’intero arco della trequarti avversaria) con ai fianchi Insigne, altra seconda punta, e Gavazzi, centrocampista offensivo, ma non attaccante puro, ha chiaramente significato attesa e prudenza da parte di Marcolin. E’ vero che di fronte c’era la capolista della serie B, ma è altrettanto vero che il neo tecnico irpino ha tenuto fuori dalla contesa tutte le tre prime punte a disposizione, tra le quali un certo Mokulu, capocannoniere dei Lupi. E’ altresì vero che la storia di questa partita ha detto che il grande Crotone non si è reso mai pericoloso, ma è altrettanto innegabile che i padroni di casa sono apparsi spuntati e scarsamente incisivi.
Ripetiamo, se lo scopo del nuovo mister era quello principalmente di non prenderle, allora va tutto bene. Ma se, come pure annunciato alla vigilia, il suo Avellino voleva essere propositivo e volitivo, decisamente votato alla ricerca della vittoria, allora, tutto ciò è rimasto solo nella mente dell’allenatore, perchè noi non abbiamo visto molto.
Tralasciando le note di cronaca in un taccuino peraltro assai scarno e privo di grandissime occasioni da raccontare, c’è da fare una considerazione chiara e netta: se c’era ancora qualche tifoso che sperava in una vittoria che avrebbe potuto rilanciare i Lupi verso l’alta classifica, e quindi verso un disperato inseguimento ai posti utili per i play off, bisognerebbe dirgli che questa gara, e soprattuto questo risultato, non lascia spazio a soverchie speranze. Se, viceversa, qualche saggio ed esperto supporter biancoverde per questa sfida aveva il solo desiderio che l’Avellino cercasse ed ottenesse punti per la tranquillità, allora ha di che rimanere soddisfatto.
Ad ogni buon conto, questo match ha detto che forse l’esonero di Tesser, almeno per il momento, non è stato poi tanto “remunerativo”. Non solo sul piano della tempistica (perchè su quella crediamo che nessuno sia rimasto soddisfatto: il tecnico di Montebelluna forse andava esonerato all’indomani della brutta sconfitta di Novara) ma anche per quel che concerne certi obiettivi, che ora come ora, vanno quasi definitivamente rimessi nel cassetto.
Ammenocchè non giungano dalle prossime due gare (a Latina e in casa con il Pescara) due clamorose vittorie.