Avellino, Dogana: ecco il comunicato ufficiale della Procura della Repubblica di Avellino che fa chiarezza sulle motivazioni alla base del sequestro

Eccovi il comunicato ufficiale, a firma del Procuratore Capo Cantelmo, nel quale sono contenute le motivazioni alla base del provvedimento dell’autorità giudiziaria di sequestro del monumento avellinese.

Il provvedimento cautelare reale è stato disposto nell’ambito di indagini – anche a mezzo di consulenza tecnica – aventi ad oggetto, tra gli altri, i reati di omissione di atti d’ufficio a carico di dirigenti e responsabili del servizio di pubblica incolumità del Comune di Avellino. Gli accertamenti investigativi hanno portato a constatare che questi ultimi hanno indebitamente rifiutato atti d’ufficio che, per ragioni di sicurezza pubblica, dovevano essere compiuti senza ritardo. Ciò in quanto, nonostante fosse stato invano ordinata la messa in sicurezza del Palazzo la Dogana, non venivano eseguiti dagli indagati detti interventi “in danno”, pur in presenza di un evidente e persistente pericolo per la pubblica incolumità, nonchè di una palese inerzia della proprietà.
Il provvedimento di sequestro è stato emanato d’urgenza per scongiurare il protrarsi della situazione di pericolo per la pubblica incolumità, riscontrata nell’ambito di un più ampio quadro investigativo e cautelare in ordine al quale, peraltro, lo scorso 21 gennaio 2014 la Cassazione aveva, a seguito di impugnazione di questa Procura, già pronunciato l’annullamento con rinvio dell’ordinanza del Tribunale di Avellino che aveva dissequestrato l’immobile della Dogana.
Il Sindaco pro-tempore del Comune di Avellino è stato nominato custode di quanto in sequestro con facoltà d’uso per l’immediato svolgimento delle attività connesse alla sue competenze previste dalla legge”.

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