Avellino – Foggia 5 – 1, i Lupi danno una severissima lezione di “calcio cadetto” ai malcapitati satanelli

Avellino – Foggia  5 – 1

 

Avellino: Lezzerini, Laverone, Suagher, Migliorini, Falasco, Molina, D’Angelo (dal 75′  Moretti), Di Tacchio, Bidaoui, Morosini (dal 69′ Castaldo), Ardemagni (dall’82′  Asencio). A disposizione: Radu, Pecorini, Marchizza, Kresic, Camarà, Ngawa, Lasik, Paghera. All.: Novellino.

Foggia: Guarna, Camporese, Coletti, Empereur (dal 22′ Chiricò), Gerbo, Agazzi (dal 59′ Deli), Vacca, Fedele, Rubin, Beretta (dal 77′ Nicastro), Mazzeo. A disposizionePelizzoli, Agnelli, Loiacono, Fedato, Martinelli, Calderini, Floriano, Celli, Ramè. All.: Stroppa.

Arbitro: Pinzani di Empoli. Assistenti: Dei Giudici di Latina e Lanotte di Barletta. Quarto uomo: Fiorini di Frosinone.

Marcatori: al 9′ (rig.) Ardemagni, al 21′ Morosini, al 29′ (rig. ) Mazzeo (F), al 36′ Morosini, al 59′ Ardemagni, al  70′ Castaldo.

Ammoniti: Fedele,  Gerbo, Agazzi  e Coletti (F), Molina e D’Angelo. Angoli: 2-3. Rec:  1′ pt e 2′ st.

 

 

Il “quasi derby” finisce in goleada per i Lupi, che danno una severissima lezione di “calcio cadetto” ai malcapitati satanelli. E’ stato un match che si è chiuso nel breve volgere di una ventina di minuti, giusto il tempo necessario occorso ad Ardemagni e Morosini per mettere nel porta foggiana l’uno-due che ha indirizzato dalla parte biancoverde il destino di questa sfida. Un confronto che è stato segnato sin dai primi minuti perchè sin da subito si è capito che i Lupi andavano a mille mentre i ragazzi dell’ex Stroppa mostravano di aver avuto un approccio che più negativo non si sarebbe potuto vedere.

Del resto, un’idea della superiorità tecnica dei Lupi l’aveva data lo stesso Giovanni Stroppa presentando un Foggia stranamente con il difensore in più e l’attaccante in meno: 3-5-2 che aveva sconfessato il canonico 4-3-3, forse per un eccesso di rispetto nei confronti dell’esperienza tecnico-tattica di Novellino. Ma più che i rispettivi assetti tattici delle due contendenti, la maggiore forza dei Lupi, a tratti schiacciante, è stata determinata dal diverso approccio al match delle due squadre: molto intimorito e indeciso l’avvio dei satanelli, estremamente arrmbante e propositivo quello dei Lupi. Un Avellino, dobbiamo confessarlo, assolutamente insospettabile, non solo e non tanto nella tenuta del campo, ma anche e soprattutto nella perentorietà dell’atteggiamento mentale, che ha spinto i ragazzi di Novellino ad andare ad  aggredire sin dalla prima giocata i portatori di palla avversari.

Si è assistito, dunque ad un confronto impari proprio a livello di volitività. D’Altronde, che i Lupi potessero essere preferiti ai rossoneri sul piano del livello tecnico complessivo, era nell’ordine delle cose, ma che prendessero il sopravvento anche dal punto di vista caratteriale, non era dato prevederlo con ragionevole certezza.

Quando una partita si chiude con un risultato così roboante, arriva ad essere probabilmente di secondaria importanza la cronaca della stessa. Allora, per non rischiare di essere prolissi, o peggio ancora stucchevoli nel succedersi delle vicende di questa gara, bisogna limitarsi, a nostro avviso, a riportare la sequenza dei gol, che sono stai ben sei:

Al 9′ , un gran tiro di Ardemagni si stampa sul palo alla sinistra del portiere foggiano, la sfera arriva dalle parti di Molina che viene strattonato da Empereur. Calcio di rigore sacrosanto, che Ardemagni trasforma con grande decisione;

al 21′,  i Lupi raddoppiano con Morosini che mette dentro un diagonale rasoterra dopo aver ricevuto una grande palla filtrante da Molina, che sembra avere un particolare spirito di rivalsa nei confronti della sua ex squadra;

al 29′, il Foggia senza fare granchè, accorcia le distanze, grazie ad un rigore concesso da Pinzani per un presunto fallo di mani di Migliorini (che le immagini di Sky hanno successivamente dimostrato che non esisteva), dal dischetto realizza l’ex attaccante beneventano Mazzeo;

al 36′,  Laverone (insieme a Nolina, devastante sulla destra) mette un cross dei suoi al centro dell’area, irrompe Morosini che anticipa tutti e di testa deposita la sfera alle spalle di un incolpevole Guarna; il doppio vantaggio chiude definitivamente la contesa già dopo meno di un tempo;

al 59′, l’Avellino va in gol per la quarta volta, dopo un’irresistibile ed ubriacante percussione di Bidaoui, che, lungo l’out sinistro si beve un paio di avversari e, dopo essere entrato in area, mette rasoterra per Molina, che, sotto porta, cincischia un pò, riprende Ardemagni, che di destro spinge la sfera in fondo al sacco;

al 70′, è il neo entrato Castaldo ad andare in gol, riprendendo di testa una palla respinta clamorosamente dalla traversa su tiro di D’Angelo.

Dopo il quinto gol, i Lupi danno quasi l’impressione di fermarsi per non umiliare ulteriormente i foggiani. Si chiude con la gloria dei Lupi e con la disperazione dei satanelli un confronto che ha visto il Foggia bere il calice amaro della bruciante sconfitta, che probabilmente servirà anche da severissima lezione sul calcio cadetto, nel quale forse i Rossoneri di Stroppa debbono ancora calarsi.

Infine, una menzione particolare per gli artefici della squillante vittoria biancoverde, che ci sono sembrati: Bidaoui, Molina, Laverone, Di Tacchio, D’Angelo, e ovviamente gli autori delle due doppiette Ardemagni e Morosini.

 

 

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