Avellino – Frosinone 0 – 2, i Lupi cedono solo nel finale
Avellino – Frosinone 0 – 2
Avellino: Lezzerini, Laverone, Ngawa, Migliorini (dal 56′ Kresic), Marchizza, Molina, De Risio, Di Tacchio, Vajushi (dall’81′ Morosini); Asencio (dal 63′ Gavazzi), Castaldo. A disposizione: Casadei, Pozzi, Moretti, Ardemagni, Morero, Evangelista, Cabezas, Wilmots. All.: Foscarini.
Frosinone: Bardi (dal 46′ Vigorito), Brighenti, Terranova, Krajnc, Paganini (dall’87′ Ciofani M.), Chibsah, Maiello, Kone, Beghetto, Dionisi, Ciano (dal 66′ Citro). A disposizione: Crivello, Russo, Gori, Besea, Frara, Soddimo, Ariaudo, Matarese, Sammarco. All.: Longo.
Arbitro: Sacchi di Macerata. Assistenti: Citro di Battipaglia e Scatragli di Arezzo. Quarto uomo: Ayroldi di Molfetta.
Marcatori: all’84′ Dionisi, all’89′ Paganini.
Ammoniti: Castaldo, Paganini (F), Brighenti (F). Angoli: 3-9. Rec.: 2′ pt e 4′ st.
I Lupi cedono solo nel finale, ed escono dal campo sconfitti, con un micidiale uno-due, da un cinico e concreto Frosinone. Peccato perchè la squadra di Foscarini ha lottato e giocato alla pari, praticamente per i trequarti del match, contro i Ciociari, che si sono confermati di livello tecnico decisamente superiore alla media di questa serie B, dimostrando di meritare ampiamente il secondo posto in classifica. Una vittoria, quella degli uomini di Longo, che non appare immeritata, sebbene i Lupi abbiamo fatto molto per non soccombere, ed, anzi, con un pizzico di fortuna, avrebbero potuto anche portare via almeno un pareggio.
D’altronde, fino alla traversa di Citro, colpita dall’attaccante di Fisciano allo scoccare dell’83eismo minuto, erano stati i Lupi a vantare le azioni più pericolose del match, con due occasionissime, entrambe nel secondo tempo, dopo neppure dieci minuti di gioco, prima con Castaldo, che di testa sul secondo palo ad un paio di metri dalla porta, non è riuscito a centrare il bersaglio, e subito dopo con Migliorini che ha impattatto benissimo di testa a pochi metri da Vigorito, che è riuscito miracolosamente a salvare con i piedi.
Dopo un primo tempo nel quale si è visto poco gioco, almeno negli ultimi trenta metri, da ambo i lati, con le due contendenti che si sono reciprocamente annullate (sebbene il Frosinone, molto più tecnico in mezzo al campo, si fosse dato da fare con il possesso palla), la partita è notevolmente lievitata nella ripresa, per la maggiore vivacità e voglia di superarsi di Avellino e Frosinone, che hanno gettato la maschera, ed hanno preso a verticalizzare la manovra.
L’Avellino ha preso coraggio e, come detto prima, con le due azioni sopra descritte, ha cominciato a portare insidie concrete alla porta ciociara. Con un pizzico di fortuna, i Lupi avrebbero potuto realizzare la rete di un vantaggio che, a quel punto, non sarebbe risultato di certo usurpato. Poi, però, con l’uscita di Migliorini, vittima di un problema muscolare, la compagine irpina ha cominciato a perdere colpi nella propria retroguardia, che è stata messa in grande difficoltà dal successivo ingresso in campo del vivacissimo Citro, in luogo di un Ciano, poco brillante, e soprattutto scarsamente adatto a fare da seconda punta.
L’ingresso prima di Gavazzi, la posto di Asencio, e nei dieci minuti finali di Morosini, al posto di un ottimo Vajushi, ha finito con l’indebolire ulteriormente la squadra irpina. Non per un aspetto meramente tattico, ma per una mera questione riguardante il grande volume di gioco che i due biancoverdi usciti anzitempo dal campo avevano garantito, e che i due subentrati non sono stati in grado di assicurare.
Il Frosinone, nei minuti finali ha continuato a credere di poter portare via l’intera posta in palio, e, complice anche un Kresic davvero deleterio, ha preso due gol in due rapidi contropiede, che hanno letteralmente annichilito i Lupi. All’84’, dopo che Citro aveva colpito la traversa, l’ex Kone, con una travolgente azione dalla sinistra ha messo la sfera sul primo palo dove Dionisi si è catapultato e, anticipando una retroguardia avellinese in bambola, ha messo dentro. Quattro minuti dopo, in un’altra azione di contropiede, scaturita da un erroraccio di Kresic, Paganini ha messo a fil di palo, alla sinistra di Lezzerini, il gol del raddoppio, che forse punisce oltre i propri demeriti difensivi un Avellino comunque generoso.