Avellino, il Teatro Gesualdo dedica una poltrona alla memoria di Luca De Filippo
Nel giorno delle celebrazioni, a Roma, del funerale di Luca De Filippo il Teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino gli dedica una poltrona in prima fila della platea.
Nel pomeriggio di oggi è stata montata la targa che omaggia il nome del grande attore e drammaturgo scomparso accompagnato dalla frase: “Teatro, uno stile di vita”.
Un sentito e doveroso omaggio per l’attore scomparso lo scorso 27 novembre, e che sarebbe stato in scena, proprio ad Avellino, a gennaio 2016, con la commedia “Non ti pago”.
“Luca De Filippo è sempre stato di casa al Teatro Gesualdo – afferma il presidente dell’Istituzione Teatro, Luca Cipriano – e dedicargli una poltrona ci è sembrato il gesto simbolico migliore per permettere al pubblico di sentirlo ancora vivo e vicino”.
Luca De Filippo era stato al “Gesualdo” già sei volte negli ultimi 10 anni. Nel 2004 con “Napoli milionaria” con Mariangela D’Abbraccio per la regia di Francesco Rosi, nel 2006 con “Le voci di dentro”, nel 2010 insieme a Lina Sastri con “Filumena Marturano”, nel 2011 con “Le bugie con le gambe lunghe”, nel 2013 con “La grande magia” e nel 2014 con “Sogno di una notte di mezza sbornia”.
Oggi il mondo della cultura ha dato l’ultimo saluto a Luca De Filippo, all’Argentina, palcoscenico principale dello Stabile della capitale, con una cerimonia laica che ha visto la partecipazione, tra gli altri, dello sceneggiatore Raffaele La Capria, della regista Lina Wertmuller, dell’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del governatore della Campania Vincenzo De Luca, del Premio Oscar Nicola Piovani e del Maestro Antonio Sinagra.
L’omaggio del Teatro Gesualdo si unisce alle tantissime altre manifestazioni di affetto che sono state promosse a Napoli. In occasione della cerimonia, infatti, il sindaco Luigi De Magistris ha proclamato il lutto cittadino con bandiere a mezz’asta sul Maschio Angioino e su Palazzo San Giacomo; dal Mercadante hanno raggiunto Roma i 25 allievi dell’Accademia d’arte drammatica dello Stabile, di cui Luca aveva accettato la direzione, e dall’Istituto penale minorile di Nisida si è mossa una delegazione di ragazzi, per dire grazie a un uomo di teatro che non ha dimenticato la lezione civile ricevuta dal padre.