Avellino, inaugurata dal Comitato provinciale dell’UNICEF presso il Carcere borbonico la mostra fotografica di Antonia Di Nardo: “Riscattiamoci oltre la fiaba.Una pigotta per ricominciare”
Solidarietà, integrazione, sensibilizzazione all’accoglienza, percorso di rieducazione e reinserimento dei detenuti.
Il Comitato provinciale dell’UNICEF di Avellino, in collaborazione con la sezione Femminile della Casa Circondariale “Antimo Graziano”, ha inaugurato la mostra fotografica di Antonia Di Nardo “Riscattiamoci oltre la fiaba. Una pigotta per ricominciare”. Un evento di rilevanza nazionale, che coinvolge le detenute nel laboratorio di pigotte, le bambole simbolo dell’UNICEF, per esprimere, con la creatività, il loro desiderio di relazionarsi con l’esterno. L’iniziativa, realizzata in Italia soltanto alle Carceri di “Opera” di Milano, è inserita nella rassegna “L’altro Natale”, organizzata dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio nel Complesso Monumentale dell’ex Carcere Borbonico. L’allestimento, visitabile nella sala “Lioni”, è un tuffo nella bellezza e nella speranza, con il Presepe di Pigotte, con le bambole che diventano personaggi delle fiabe, come Cappuccetto Rosso, Cenerentola, Trilly Campanellino, La Principessa indiana ed il ranocchio. “ Il progetto- commenta Amalia Benevento- è nato da un’idea di Gloria Rigione, operatrice carceraria, e da Genevieve Azzurra Testa, una nostra giovane volontaria. La nostra presenza, insieme ad alcuni membri della Caritas, ha portato una ventata di ottimismo, consentendo alle detenute di impegnarsi, diventando protagoniste nelle campagne umanitarie dell’UNICEF, tese alla difesa dei diritti dell’infanzia ed all’accoglienza dei bambini migranti. Abbiamo cercato di rendere concreta la loro aspirazione a sentirsi parte della comunità, fungendo da mediatori con la realtà al di là delle mura. Il risultato è pregevole: abbiamo toccato tutti i temi, anche il dramma della violenza sulle donne, esponendo una bacheca che raccoglie le scarpe rosse. Le detenute si sono dimostrate sensibili e generose, ma anche felici, mentre, con le spalle all’obiettivo per motivi di sicurezza, si lasciavano ritrarre con le pigotte realizzate. Antonia Di Nardo, fotografa professionista, ha colto la loro emozione, trasferendola nell’immagine”-. Ancora una volta, l’UNICEF è in prima linea, per promuovere la cultura della pari dignità, dell’uguaglianza, arginando i pregiudizi e le ostilità nei confronti di chi è percepito come diverso. “ Per noi- conclude Amalia Benevento- donare un sorriso è importante quanto salvare una vita. L’adozione della pigotta consente di curare i bambini migranti, di assisterli, assicurandogli la sopravvivenza. Le detenute lanciano un messaggio importante, aprendo la riflessione sulla sofferenza di quanti sono ai margini della società globale”-. La mostra potrà essere visitata fino al 30 dicembre.