Avellino – Juventus N.G. 2 – 1, una doppietta di Lescano basta e avanza per stendere i giovani bianconeri

Avellino – Juventus N.G.  2 – 1

Avellino: Iannarilli, Cancellotti, Rigione, Enrici, Cagnano, De Cristofaro, Palmiero, Sounas, Panico; Lescano, Patierno. All. R. Biancolino. A disposizione: Marson, Todisco, D’Ausilio, Rocca, Russo, Palumbo, Armellino, Cionek, Zuberek, Mutanda.

Juventus N.G.: Daffara, Gil Puche, Scaglia, Turicchia, Pietrelli, Macca, Faticanti, Cudrig, Adzic, Guerra, Afena-Gyan. All. Brambilla.  A disposizione: Garofani, Cat Berro, Comenencia, Poli, Citi, Owusu, Perotti, Turco, Papadopoulos, Semedo.

Arbitro: De Angeli di Milano.

Marcatori: al 3′ Lescano, al 9′ Guerra (J), al 30′ Lescano.

 

Questa Juve N.G., imbattuta da molte partite,  era una brutta gatta da pelare per l’Avellino. Uno scoglio duro lungo il cammino dei Lupi, alla difficile rincorsa della capolista Cerignola. Con le ormai quasi certe radiazioni del Taranto e della Turris, si profila sempre più un duello tra Irpini e Ofantini.

Anche se non facile da ottenere,  i ragazzi di Biancolino ce l’hanno messa tutta per portare a casa tre punti preziosi. I giovani bianconeri, bene guidati da mister Brambilla hanno giocato a viso aperto, mettendo in mostra diverse individualità, già note al grande pubblico, perchè hanno disputato gare anche con prima squadra, in serie A.

Strano a dirsi per una partita non scontata, ma i giochi si sono aperti e chiusi nel giro della prima mezz’ora. Tre gol nei primi trenta minuti, con Lescano che ha aperto le danze dopo soli 180′ secondi dal fischio d’avvio, con un ottimo tap in su cross ottimo di un Patierno nei panni inattesi di assist man. Ma il gol dava entusiasmo e vigore solo sugli spalti, perchè in campo i Lupi si facevano sorprendere, dopo soli sei minuti da una fulminante discesa sulla destra di Pietrelli che si beveva Cagnano e metteva in mezzo una  grande palla, sulla quale irrompeva Guerra che da pochi passi regalava il pari ai Bianconeri. Tutto da rifare per i padroni di casa, che, tuttavia, riprendevano ad assalire la trequarti avversaria con rinnovata forza e convinzione.

La Juve N.G.  mostrava di essere assai interessante e pericolosa dalla cintola in su, ma il suo pacchetto arretrato era di una pochezza imbarazzante. Così accadeva che proprio allo scoccare del primo terzo di gioco, il bomber argentino Lescano, capocannoniere del Girone C, stoppava di petto una palla al centro dell’area torinese e, spalle alla porta, con una grande sforbiciata insaccava, con grande maestria tecnica. Applausi a scena aperta per il centravanti argentino, che metteva a tacere tutte le malelingue e gli scettici, specie quelli che sostenevano che Lescano non fosse determinante per le vittorie dei Lupi. Sciocchezze colossali, pronunciate da coloro che non conoscono neppure l’abc del calcio.

Va detto che il brio e la verve dei ragazzi della Vecchia Signora hanno messo a nudo, ancora una volta le lacune tattiche di un Biancolino fedele al vecchio detto calcistico, che recita “Squadra che vince non si tocca”. Lacune che sono sempre connesse con un assetto tattico poco compatibile con l’ottimizzazione delle due fasi di gioco, segnatamente nel non possesso, c on gli avversari che spesso, anche quest’oggi, hanno trovato praterie nella zona nevralgica del campo. Biancolino si ostina ad utilizzare Panico trequartista dietro alla coppia di centravanti Patierno-Lescano, finendo con l’indebolire oltremodo l’interdizione in mezzo al campo, affidata ai soli Palmiero e De Cristofaro, chiamati a sudare le classiche sette camicie per fronteggiare la proposta avversaria.

E quest’assunto tattico si è evidenziato in maniera chiara nella ripresa, nel corso della quale, al cospetto di una Juve desiderosa riprendere il risultato, i Lupi facevano fatica a ripartire con efficacia e pericolosità.  Nel quarto finale di gara, gli ospiti hanno portato diverse proposte offensive, arrivando a stazionare lungo la trequarti avellinese, pur non rendendosi particolarmente pericolosi. Gli uomini di Biancolino, hanno chiuso al meglio i propri venti metri a protezione di Iannarilli. Nei minuti finali particolarmente brillante si è rivelato Enrici, che è stato praticamente monumentale, sbrogliando diverse situazioni pericolose.

Alla fine, è arrivata questa vittoria dei Lupi, sicuramente meritata, che lascia aperta la porta della speranza per i tifosi biancoverdi.

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