Avellino – Lanusei 2 – 1, tonici e concreti, i Lupi superano con merito avversari solidi e tenaci
Avellino – Lanusei 2 – 1
Avellino: Lagomarsini, Nocerino, Morero, Dondoni, Mithra, Tompte (dal 55′ Buono), Tribuzzi, Gerbaudo, Parisi, De Vena (dall’80′ Ventre), Sforzini (dal 64′ Ciotola, dal 90′ Acampora). A disposizione: Longobardi, Mikhaylovskiy, Mentana, Scarf, Totaro. All.: Graziani.
Lanusei: La Gorga, Carta (dal 78′ Tenkorang), Congiu, Esposito, Bonu (dal 74′ Leshi), Likaxhiu, Ladu, Nannini (dal 58′ Kovadio) De Montis (dal 78′ Chiumarulo), Bernardotto, Sicari (dal 74′ Quatrana). A disposizione: Marci, Fraternali, Floris. All.: Gardini.
Arbitro: Bianchini di Perugia. Assistenti: Dell’Orco di Policoro e Signore di Venosa.
Marcatori: al 40′ Morero, al 53′ Ladu (L) su rig., al 70′ De Vena su rig..
Espulso Gerbaudo all’89’. Ammoniti: Sicari (L), Leshi (L), Tribuzzi. Angoli 7-3. Rec.: 0′ pt ; 5′ st.
Un Avellino tonico e concreto regola un avversario solido e tenace. I Lupi, tornati davanti al proprio pubblico, dopo l’indecorosa sconfitta patita in quel di Fregene, hanno, per così dire, “rimesso la testa a posto” e sono tornati immediatamente alla vittoria.
Sul risultato finale, ad essere onesti, c’è poco da dire: la squadra di Graziani ha meritato di vincere, perchè ha saputo giocare con maggiore “fame” rispetto agli avversari. E’ decisamente cambiato anche l’atteggiamento iniziale degli Irpini, che sono scesi in campo con la voglia matta di far capire ai propri tifosi che quella sul litorale laziale è stata soltanto una brutta domenica, che ci può stare in questo campionato.
La superiorità dei Lupi, rispetto ad una compagine, il Lanusei, che per larghi tratti dell’incontro ha dato netta la sensazione di essere assai organizzata, con una propria identità tattica ed un gioco manovrato, anche bello a vedersi. Insomma, i Sardi hanno dimostrato che il primato in classifica non era stato frutto del caso. Ma ques’oggi avevano di fronte una squadra, l’Avellino, che al nome, al blasone ed ai favori del pronostico, ha fatto seguire la consapevolezza e la concretezza che occorrono per far proprie le gare, soprattutto quelle dinanzi al pubblico amico. Poi, la superiorità tecnica complessiva degli uomini di Graziani ha fatto il resto, e la partita ha preso la piega giusta per l’Avellino.
La prima frazione di gioco è stata vivace e combattuta, con continui capovolgimenti di fronte, anche per merito, ripetiamo, di un Lanusei che non è venuto ad Avellino per fare le barricate, ma per cercare di dire la propria, pur nel rispetto di un avversario di caratura superiore. I due portieri, però, non sono stati particolarmente impegnati, così, proprio quando si pensava che le due contendenti stessero per avviarsi al riposo sul risultato ad occhiali, ecco che, al 40′ l’Avellino passava in vantaggio: corner dalla destra battuto da Tribuzzi, palla che spiove tesa nell’area di porta, dalla quale riesce ad elevarsi più in alto di tutti capitan Morero che di testa spedisce la sfera inesorabilmente in rete. Sul vantaggio dei Lupi, neppure il tempo di riorganizzarsi da .ambo le parti, che la prima frazione di gioco va in archivio.
La ripresa si apre con l’Avellino che sembra assoluta padrona del campo, sebbene il Lanusei non sembri per niente rassegnato. Ma una “mano importante” ai Sardi la dà la dabbenaggine di Dondoni che, al 53′, sotto gli occhi dell’arbitro, strattona platealmente in area Bernardotto. Fallo stupido e del tutto inutile, perchè la palla era lontana dai due. L’arbitro decreta il sacrosanto rigore che Ladu si incarica di trasformare. E’ il pareggio per i Sardi, che, in verità, non avevano fatto tantissimo, fino ad allora, per meritarlo. Il gol incassato non disunisce i Lupi, che riprendono la loro corsa verso il tentativo di vincere la gara.
Gli attacchi degli Avellinesi vengono premiati al 24′ con il calcio di rigore a proprio favore. Sul colpo di testa di Morero in piena area sarda, il difensore Esposito intercetta con un braccio. Il direttore di gara non ha esitazioni e concede la massima punizione. Batte De Vena e gonfia la rete. Il nuovo vantaggio dei Lupi riconduce il destino della gara nell’alveo giusto, quello indirizzato dalla maggiore concretezza e voglia di vincere dell’Avellino rispetto agli avversari. Nei minti finali, il Lanusei, si porta con insistenza nella trequarti irpina, ma la porta di Lagomarsini corre un solo pericolo su un tiro ravvicinato assai velenoso di un attaccante sardo che il portiere avellinese riesce a smanacciare a lato. Poi, gli ultimi minuti c’è un pò di apprensione in casa irpina, per l’espulsione rimediata, per doppia ammonizione, da Gerbaudo, ma i Lupi, sorretti da un Morero monumentale, sono riusciti, con molto mestiere a portare a casa tre punti di platino.