Avellino – Latina 0 – 2, i Lupi passano dall’entusiasmo all’amarezza in novanta minuti

Avellino – Latina 2 – 0

Avellino: Ghidotti, Cancellotti (dal 78’ Gori), Cionek, Benedetti, Tito, Dall’Oglio (dal 63’ Sgarbi), Palmiero, D’Angelo (dal 78’ D’Amico), Varela (dal 78’ Armellino), Patierno, Marconi (dal 63’ Sannipoli). A disposizione: Pane, Pizzella, Mulé, De Simone, Ricciardi, Falbo, Pezzella. All. Massimo Rastelli.

Latina: Cardinali, Rocchi, Marino, Cortinovis, Ercolano, Di Livio, Cittadino (dal 57′ Biagi), Riccardi, Del Sole (dal 73′ Gallo); Mastroianni (dal 57′ Jallow), Fella (dall’83’ Fabrizi). A disposizione: Vona, Bertini, Di Renzo, De Santis, Perseu, Polletta. All. Daniele Di Donato.

Marcatori: al 28’ Fella (Lt), al 90’ Fabrizi (Lt)

Sono bastati novanta minuti, i primi di questo nuovo campionato, per far passare i tifosi biancoverdi dall’entusiasmo all’amarezza. C’era tanta attesa per quest’Avellino che, a detta degli esperti, si presentava ai nastri di partenza come laa compagine da battere. Ma il responso del campo è stato davvero difficile da accettare. Una sconfitta inopinata per i Lupi che hanno perso in casa contro una compagine sbarazzina, agile e veloce, che, alla fine, non ha rubato niente. E sì perchè i ragazzi dell’ottimo Di Donato hanno avuto il pregio di mettere a nudo le carenze strutturali di questo nuovo Avellino, cui il riconfermato Rastelli non ha saputo dare niente di buono, almeno a giudicare da questi brutti novanta minuti di gioco.
Il tecnico biancoverde, nonostante qualche campanello d’allarme nel precampionato, ha voluto insistere con questo 4-3-1-2, al cospetto di un’avversaria agile e dinamica, che ha saputo, praticamente lungo tutto il corso della gara, mettere il centrocampo biancoverde in condizioni di non nuocere. Per la verità i vari D’Angelo, Palmiero e Dall’Oglio, scarsamente supportati dall’evanescente Varela, hanno palesato preoccupanti limiti nella zona nevralgica del campo, in una fase di non possesso praticamente inesistente.
Benchè fossero stati proposti in campo sin dall’inizio ben 7 nuovi calciatori (e con i cambi nell’ultimo quarto d’ora di gioco, i nuovi erano addirittura 10), abbiamo assistito agli stessi errori della disastrosa stagione passata. In pratica, Rastelli ha cambiato il volto ai suoi interpreti, ma la musica è rimasta sempre la stessa, composta dalle stesse note stonate sul piano tattico, con paurosi sbandamenti quando l’Avellino perdeva palla.
La cronaca del match, ad onor del vero, restituisce alcune clamorosissime occasioni da gol sciupate dagli attaccanti biancoverdi, sia nel primo che nel secondo tempo. In particolare, sia Marconi che Patierno si sono divorate due facili occasioni sotto la porta avversaria. Ma i gol mancati non possono fungere da attenuanti se di fronte hai una squadra sicuramente inferiore come spessore tecnico complessivo.
A fine partita, l’amarezza dei tifosi si tagliava a fette. E come dare torto ad un pubblico appassionato, che era corso in massa ad incitare il nuovo Avellino. Il tecnico è nuovamente sul banco degli imputati, e sono in molti a credere che se non dovesse vincere la prossima gara di campionato, che si disputerà in casa della Juve Stabia, Rastelli potrebbe rischiare addirittura la panchina.

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