Avellino, l’aumento dei canoni per gli alloggi popolari di proprietà della Regione oggetto di interrogazione da parte dell’on. Livio Petitto

Nelle settimane in cui migliaia di famiglie campane protestano con il sostegno delle categorie sindacali per lo spropositato aumento dei canoni di locazione per gli alloggi popolari, il consigliere regionale Livio Petitto ha presentato una interrogazione sul tema al Question time del Consiglio Regionale della Campania che si è discussa nella seduta odierna.

Il capogruppo di “Moderati e Riformisti” ha sottolineato come “si tratta di colpo durissimo per migliaia di famiglie, già piegate dalla crisi e dal carovita. Parliamo di case spesso fatiscenti, dove la manutenzione è inesistente da decenni e dove chi ci abita riesce a sopravvivere solo perché il canone era accessibile. Ora la Regione Campania che fa? Invece di garantire un piano di riqualificazione e manutenzione reale e aiutare i Comuni, sceglie di scaricare tutto sulle spalle di chi ha meno.

Ogni giorno – prosegue l’onorevole Petitto– ricevo dozzine di segnalazioni da residenti delle case popolari di Avellino che si stanno vedendo recapitare aumenti dei canoni di locazione anche triplicati. Chi pagava 60 euro, per fare un esempio, oggi deve sborsare anche 200 euro al mese.

In Campania si contano circa 85mila alloggi di edilizia pubblica e in particolare in provincia di Avellino sono oltre seimila le famiglie che vivono in alloggi EPR di cui circa 2000 nel solo capoluogo.
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Nelle settimane in cui migliaia di famiglie campane protestano con il sostegno delle categorie sindacali per lo spropositato aumento dei canoni di locazione per gli alloggi popolari, il consigliere regionale Livio Petitto ha presentato una interrogazione sul tema al Question time del Consiglio Regionale della Campania che si è discussa nella seduta odierna.

Il capogruppo di “Moderati e Riformisti” ha sottolineato come “si tratta di colpo durissimo per migliaia di famiglie, già piegate dalla crisi e dal carovita. Parliamo di case spesso fatiscenti, dove la manutenzione è inesistente da decenni e dove chi ci abita riesce a sopravvivere solo perché il canone era accessibile. Ora la Regione Campania che fa? Invece di garantire un piano di riqualificazione e manutenzione reale e aiutare i Comuni, sceglie di scaricare tutto sulle spalle di chi ha meno.

Ogni giorno – prosegue l’onorevole Petitto– ricevo dozzine di segnalazioni da residenti delle case popolari di Avellino che si stanno vedendo recapitare aumenti dei canoni di locazione anche triplicati. Chi pagava 60 euro, per fare un esempio, oggi deve sborsare anche 200 euro al mese.

In Cto è avvenuto perché l’Acer ha preso atto delle modifiche al Regolamento regionale, approvate nel 2023 da questa Giunta, e nelle prime settimane del 2025 si sono registrati immediatamente gli effetti, con l’impatto della prima applicazione della riforma sul calcolo dei canoni, in particolare per quei nuclei familiari che non hanno ancora avuto la possibilità di presentare l’ISEE”.

La risposta è arrivata dall’assessore all’urbanistica Bruno Discepolo che in parte soddisfa Petitto che,  tuttavia, nella replica evidenzia ulteriori storture della riforma, oltre che il dato politico della questione: “I canoni sono state aumentati anche a famiglie che hanno Isee al di sotto dei 15mila euro che intanto vivono in case nemmeno degne di essere definite tali. da L’assessore dice che gli importi che la Regione recupererà con quello che ha chiamato l’adeguamento dei fitti di locazione, saranno riutilizzati per l’adeguamento e la manutenzione degli alloggi popolari, ma è evidente che questo andava fatto negli anni addietro. Risorse sono state stanziate anche in passato, ma non mi pare sia stata mai messo mano ad un piano regionale adeguato e complessivo alla causa. Per non parlare della grande occasione sprecata del SuperBonus 110%, deroga compresa. La Campania non si è fatta trovare pronta, vanificando una reale opportunità anche per superare tutti gli sprechi che si sono registrati dal post- terremoto 80 ad oggi. Come sempre la giunta regionale è arrivata in ritardo e male. La Campania di De Luca– rimarca il consigliere Petitto– sarà ricordata come la Regione che ha aumentato le tasse e questo fa il paio con l’addizionale Irpef che è stata portata alle stelle e, al contempo, non sono mai state attuate politiche sociali adeguate per il sostegno alle fasce meno abbienti della società. Per questo non abbasseremo la guardia”.

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