Avellino – Livorno 2 – 1, la vittoria della volontà ma anche della tecnica e della tattica per i Lupi, che ora hanno addirittura due punti in piu’ rispetto allo scorso anno

Avellino – Livorno    2 – 1

 

Avellino: Gomis, Bittante, Ely, Vergara, Pisacane, Schiavon, Kone (75′ Angeli) Zito, Soumare (71′ Arini), Castaldo, Pozzebon (51′ Comi)
A disposizione: Frattali, Petricciuolo, Arrighini, D’Attilio, Filkor, Chiosa. All.: Rastelli.
Livorno: Mazzoni Moscati Bernardini Emerson Gemiti Biaganti, Moschera Djkovic, Surraco (53′ Jelenic) Vantaggiato(83′ Siligardi) Cutolo (65′ Galabinov)
A disposizione:Coser, Belingheri, Luci, Jefferson, Gonnelli, Maicon. All.:Gautieri.
Marcatori: 15′ Bittante (Aut), 60′ Castaldo, 88′ Comi.
Arbitro: Nasca di Bari.
Guardalinee: Di Meo di Foggia e Di Salvo di Barletta. Quarto uomo Capraro di Cassino. Note: Ammoniti: Comi, Biaganti (L).
Angoli:12-4 Avellino. Rec.: 2′ pt; 4′ st.

 

 

Alla fine la vittoria dei Lupi risulta persino ineccepibile. E per una volta, lasciamo perdere tutti il particolare relativo che i ragazzi di Rastelli sono riusciti ad acciuffare la vittoria a sei minuti (recupero compreso) dal triplice fischio di un mediocre arbitro Nasca (e sì perchè la giacca nera barese nel secondo tempo ha sorvolato su un solare calcio di rigore a favore dei Lupi per fallo di mano in area labronica ad opera di un difensore del Livorno), quando magari in pochi ci speravano ancora. E’ stata una vittoria indiscutibile per quello che i Lupi sono riusciti a produrre nell’arco dei 96 minuti di un match già difficile alla vigilia, che si è maledettamente complicato dopo il primo quarto d’ora per via di una sciagurata autorete di Bittante, che, tutto solo, per paura che potesse esserci qualche avversario alle sue spalle, nel tentativo di mettere di testa in calcio d’angolo uno spiovente dalla destra, ha impattato maldestramente la palla con la fronte anzichè la tempia sinistra ed ha infilato la propria porta tra lo stupore di tutti, Livornesi compresi.

La partita è stata condotta tutta in salita da parte dei ragazzi di Rastelli, che già aveva dovuto mandare in campo, per la terza volta di seguito in appena otto giorni, gli stessi uomini, visto che erano assenti ben quattro pedine importanti per seri infortuni. Ma i ragazzi in casacca biancoverde quest’oggi aveno in testa una sola cosa: i tre punti, a prescindere da tutto quanto di negativo potesse capitare loro. Per larghissimi tratti della sfida contro il Livorno (una signora squadra, che appena qualche mese fa calcava i campi della massima serie) abbiamo avuto netta la sensazione che il brillantissimo, grintoso, combattivo e reattivo Avellino del girone di andata dello scorso anno fosse tornato, come per incanto, nuovamente in campo, a sottomettere e a soggiogare fior di squadre, come seppero fare quei Lupi (vedi per esempio, proprio il match alla settima di andata in casa contro un’altra toscana, l’Empoli, che dovette inchinarsi alla verve ed alla grinta dei Lupi). Un Avellino preso letteralmente per mano da tre calciatori: Rodrigo Ely, Moussa Konè e Gigi Castaldo.

Nel secondo tempo della sfida odierna, si è materializzata una marcata superiorità non solo territoriale da parte dell’Avellino, ma anche sul piano della volontà, della generosità, della grinta e della determinazione. Il pari giunto al 16′ della seconda frazione di gioco è stato da manuale del calcio: cross dalla trequarti destra di Schiavon per la testa di Comi al centro dell’area avversaria, ponte per Gigi Castaldo che, da fuoriclasse consumato, ha fatto uno stop a seguire e di esterno destro ha messo la palla sul palo alla destra dell’estremo difensore livornese, che nulla ha potuto per evitare che la propia rete si gonfiasse. Da quel momento, se possibile, il gap, sul piano sia atletico che tecnico-tattico tra le due squadre si è dilatato a favore dei Lupi, che hanno imperversato in lungo ed in largo. Tanto da far pensare che, se questo match fosse finito in parità, la divisione della posta sarebbe suonata come una vera ingiustizia per  Lupi. Ma gli dei del calcio, anche se non sempre, spesso sanno dare ragione a chi osa di piu’, e questa è stata proprio la volta buona per i Lupi, che sono riusciti ad acciuffare la meritatissima vittoria a soli sei giri di lancette (recupero compreso, come si diceva innanzi) dal triplice fischio. Calcio di punizione di Zito (il napoletano in questa partita  è venuto fuori alla distanza), pallone che filtra tra le tante maglie che sono in area, arriva a Castaldo, che prolunga la traiettoria con un mezzo tacco per Comi, che sotto misura, di esterno destro, deposita la sfera nell’angolino alla sinistra di Mazzoni. E’ il gol del 2-1, è la rete del delirio della folla biancoverde.

Ora questi legittimi, anzi ineccepibili tre punti catapultano i Lupi addirittura al secondo posto solitario dietro alla capolista Perugia. Tra l’altro, se facciamo un parallelo con la classifica dello scorso anno, notiamo che i Biancoverdi hanno pure due punti piu’ dei nove racimolati lo scorso campionato alla sesta partita. E lunedi sei ottobre, nel posticipo, l’Avellino dovrà andare a far visita all’altra compagine umbra, la Ternana. Match che si preannuncia pieno di insidie, ma i ragazzi di Rastelli (giovanissimi terribili compresi) stanno acquisendo notevole autostima, e dopo questi sette punti messi insieme tra la doppia trasferta nel Lazio e la sfida interna con il Livorno, hanno tutta l’intenzione di non fermarsi e di continuare a far sognare i propri impagabili tifosi.

 

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